Lo ha stabilito il Tribunale amministrativo federale secondo cui va rimodulato il sistema di riscossione decrescente che penalizza le piccole imprese
Il Tribunale amministrativo federale (Taf) ha stabilito che anche il nuovo canone radiotelevisivo per le aziende in vigore dal 2021 è incostituzionale poiché il sistema di riscossione decrescente previsto dal Consiglio federale svantaggia le piccole imprese e viola quindi il principio della parità di trattamento.
Il canone per le aziende dipende dall’ammontare della cifra d’affari annua: in base a questa, a ogni impresa viene assegnata una categoria tariffaria su cui viene calcolato l’ammontare. Le categorie sono 18 e vanno dai 160 franchi per una cifra d'affari tra i 500mila e i 749’999 franchi (sotto il mezzo milione c'è l'esenzione) ai 49’925 franchi da un miliardo in su. Questo sistema è stato introdotto dal Consiglio federale il 1° gennaio 2021, dopo che nel 2019 il Taf aveva dichiarato incostituzionale la precedente tassa di riscossione. In seguito al ricorso di quattro società, il tribunale è stato chiamato a riesaminare il canone per le aziende.
In una sentenza pubblicata oggi, il Tribunale amministrativo federale ha stabilito che il sistema di riscossione decrescente è contrario alla parità di trattamento. Infatti, l'onere fiscale diminuisce sì a ogni livello, ma in modo svantaggioso per le piccole imprese. Esse subiscono pertanto un onere relativo molto più pesante rispetto alle grandi. Poiché il Consiglio federale ha promesso di rivedere il sistema ogni due anni, il Taf ha privilegiato la certezza del diritto e la proporzionalità. Di conseguenza, le decisioni contestate non sono state annullate e gli importi del canone 2021 restano dovuti. Tuttavia, il tribunale raccomanda al governo di introdurre un sistema progressivo o parzialmente lineare.
La legge attuale prevede anche la possibilità per le aziende di unirsi e pagare un'unica tassa se il gruppo è composto da almeno 30 società. Anche questo sistema è illecito: secondo il tribunale, la base legale è insufficiente e la soglia di 30 aziende è stata fissata in modo arbitrario e solo un piccolo numero di aziende potrà beneficiarne. La decisione non è definitiva e può essere ancora impugnata davanti al Tribunale federale.
Intanto proseguono le discussioni politiche intorno all’iniziativa ‘200 franchi bastano!’ e alla controproposta del governo che tra le altre cose prevedono rispettivamente l'esenzione di tutte le imprese dal canone o di un maggior numero di esse.