Svizzera

Per Rösti l'intelligenza artificiale va regolamentata

Il responsabile del Datec paventa soprattutto il rischio di incremento della disinformazione. Al contempo ritiene che non vada ostacolata l'innovazione

In sintesi:
  • Il ‘ministro’ Udc offre come possibilità l'adozione delle regole in vigore nell'Ue
  • La relazione del Dipartimento delle comunicazioni verrà presentata entro la metà del 2024
Albert Rösti
(Keystone)
12 novembre 2023
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La Svizzera ha bisogno di una regolamentazione nel campo dell'intelligenza artificiale (IA): il Dipartimento federale delle comunicazioni (Datec) presenterà un rapporto in merito al governo. Lo ha affermato il consigliere federale Albert Rösti in un'intervista pubblicata oggi dalla NZZ am Sonntag.

La relazione verrà consegnata entro la metà del 2024, ha precisato il bernese: bisognerà regolamentare la questione senza tuttavia ostacolare l'innovazione nel campo dell'IA. Per il ministro UDC una possibilità è quella di adottare le regole in vigore nell'Unione europea. "Ma, a dire il vero, si tratta di una questione globale", osserva, sottolineando che anche le Nazioni Unite potrebbero svolgere un ruolo.

Il rischio della disinformazione

La scorsa settimana, Rösti ha partecipato al primo summit globale sulla sicurezza legata all'intelligenza artificiale nel Regno Unito, nel corso del quale è emersa la necessità di sfruttare le opportunità offerte dall'IA tenendo conto dei rischi tecnici, geopolitici e sociali.

Tutti i partecipanti hanno ritenuto che il pericolo della disinformazione sia il rischio maggiore, ha dichiarato il consigliere federale. Per i media, la ricerca della verità sta diventando ancora più difficile, ha aggiunto. "Stiamo discutendo all'interno del governo su come affrontare queste sfide".

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