Svizzera

Venerdì pirotecnico a Berna: 136'000 ‘no’ ai fuochi d'artificio

Consegnate alla Cancelleria federale le firme raccolte a sostegno dell'iniziativa popolare per limitarne il loro impiego

Firme raccolte in 18 mesi
(Keystone)
3 novembre 2023
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Sono state consegnate oggi, venerdì 3 novembre, alla Cancelleria federale le firme raccolte a sostegno dell'iniziativa popolare ‘Per una limitazione dei fuochi d'artificio’. Le sottoscrizioni sono oltre 136'000 (137'429, per la precisione), hanno reso noto i promotori, precisando che sono in corso di verifica.

Con il testo si intende vietare la vendita e l'uso da parte di privati di fuochi d'artificio particolarmente rumorosi, come i petardi, che col loro botto, secondo i promotori, disturbano il vicinato e spaventano gli animali. L'obiettivo è proteggere le persone e l'ambiente mediante una modifica dell'articolo 74 della Costituzione federale (Protezione dell'ambiente).

Per manifestazioni di carattere sovraregionale, le autorità potrebbero concedere eccezioni. I Cantoni sarebbero competenti per l'applicazione delle nuove disposizioni che entrerebbero in vigore due anni dopo un’eventuale doppia maggioranza alle urne.

L'iniziativa è stata lanciata dall'ex giornalista Roman Huber, che fa anche parte del comitato. È stato un amico a spiegargli il significato della fobia delle esplosioni, ha affermato ai media a Berna. "Alcuni devono adottare misure per proteggere se stesse e i propri animali domestici", ha sottolineato, raccontando di persone che si recano all'estero il 1° agosto, che effettuano lunghi viaggi in autostrada a Capodanno o raggiungono località remote. "Il mio pensiero va però agli animali selvatici, che non possono scappare da uno spettacolo pirotecnico rumoroso", ha aggiunto.

A preoccupare i promotori è anche l'inquinamento. Ogni anno vengono emesse nell'aria svizzera oltre 300 tonnellate di polveri sottili prodotte dai fuochi d'artificio, è stato rilevato. "Non possiamo più chiudere gli occhi", ha affermato Monika Wasenegger della Fondazione Franz Weber.

Secondo il comitato d'iniziativa, i fuochi d'artificio, che venivano fatti esplodere per piacere e divertimento, non hanno più senso in Svizzera. La tendenza è sempre più verso gli spettacoli di luci e quelli con i droni. A loro avviso l'industria svizzera dei fuochi d'artificio sarà costretta a innovarsi e a rinnovarsi. Le perdite, hanno sostenuto, saranno parzialmente compensate dal passaggio a prodotti pirotecnici che non esplodono.

Otto anni fa, nel canton Argovia si è votato sull'introduzione di un divieto di fuochi d'artificio per i privati. La relativa iniziativa era stata bocciata alle urne alle urne nel marzo del 2015 nella misura del 64,5%.

La raccolta delle firme è iniziata il 3 maggio dello scorso anno. Il testo è sostenuto da una serie di organizzazioni, molte delle quali si battono per la tutela di animali, sia selvatici che domestici, come la Protezione svizzera degli animali, Tier im Recht, Vier Pfoten/Quatre pattes, NetAp, o ancora BirdLife. A queste se ne aggiungono altre come la Fondazione Franz Weber o ancora la Lega svizzera contro il rumore (Lärmliga).e