Svizzera

Settembre è stato il mese dei turisti a stelle e strisce

Dati ancora una volta in aumento sul fronte dei pernottamenti in Svizzera. Dove la voce grossa la fanno gli stranieri, in particolare americani

In sintesi:
  • I pernottamenti sono aumentati del 7,5% a settembre
  • Due milioni i pernottamenti di ospiti esteri, cifra sostanzialmente pari al pre-pandemia
In attesa del ritorno di cinesi e indiani
(Keystone)
3 novembre 2023
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Il settore alberghiero svizzero ha vissuto un settembre da incorniciare. I pernottamenti sono aumentati del 7,5%, raggiungendo quota 4,1 milioni: il ramo si sta dirigendo verso un record assoluto dopo un'estate molto positiva.

Ancora una volta, la progressione è dovuta principalmente ai turisti stranieri, che hanno fatto registrare il 15,1% di notti in più rispetto allo stesso mese dell'anno scorso, come indicano le tabelle provvisorie pubblicate dall'Ufficio federale di statistica. Anche gli ospiti svizzeri hanno trascorso più notti nei letti degli alberghi locali. Tuttavia, l'aumento è stato nettamente più contenuto, pari all'1%.

A settembre sono stati registrati due milioni di pernottamenti di ospiti esteri, praticamente lo stesso numero del nono mese del 2019, ultimo anno pre-pandemico. La domanda degli stranieri si è dunque ripresa dal crollo causato dal Covid-19. Vi sono però grossi cambiamenti a livello di Paesi di provenienza.

Gli americani superano i tedeschi

Tra i gruppi di ospiti più importanti, i cittadini statunitensi hanno registrato ancora una volta un forte aumento (+21,9%), superando i tedeschi, le cui prenotazioni sono diminuite dell'1,1%. Anche i francesi e i canadesi hanno fatto segnare progressioni a due cifre.

La fine dell'epidemia da coronavirus non si percepisce invece nel numero di turisti provenienti da Cina e India. A settembre, i cinesi non hanno prenotato nemmeno la metà dei pernottamenti rispetto al 2019, quando erano ancora il quarto gruppo di turisti più consistente. Dal sottocontinente indiano gli ospiti sono stati inferiori di un quarto.

Per quanto concerne il turismo interno, i funzionari di Neuchâtel segnalano una progressione di oltre un quinto rispetto all'anno da primato 2019.

Verso superamento della soglia di 40 milioni

Da gennaio a settembre complessivamente sono stati registrati 32,9 milioni di pernottamenti, pari a un incremento del 9,9% su base annua. Gli hotel svizzeri sono quindi sulla buona strada per battere il primato assoluto del 2019, quando le notti in albergo erano state 39,6 milioni.

Nei primi nove mesi, rispetto all'ultimo anno pre-pandemico, la progressione è del 4,1%. Se, come nel 2019, entro fine dicembre dovessero essere trascorsi altri 8 milioni di notti negli hotel, per la prima volta nel 2023 verrà superata la soglia dei 40 milioni di pernottamenti in un anno.

Considerando le singole regioni turistiche, Berna (+8,6%), Svizzera orientale (che comprende i Grigioni, +7,8%) e Ticino (+7,4%) hanno fatto segnare le maggiori progressioni rispetto al 2019. I cali, dove segnalati, sono comunque contenuti: Vaud -2,7%, Basilea -1,4% e Lucerna/Lago dei Quattro Cantoni -0,6%.

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