La brasserie ricorrerà. Fu denunciata dai giovani Udc per aver fermato il live di una band reggae accusata di appropriazione culturale da altri clienti
Il locale bernese "Brasserie Lorraine" è stato condannato tramite decreto d'accusa per discriminazione razziale. Il motivo è l'interruzione di un concerto avvenuto per sospetto di appropriazione culturale: una band di musicisti bianchi stava suonando reggae.
Christof Scheurer, portavoce della procura di Berna, ha confermato oggi a Keystone-ATS informazioni pubblicate in proposito da "Der Bund" e "Berner Zeitung".
Il decreto d'accusa non è cresciuto in giudicato e la "Brasserie Lorraine" ha già fatto ricorso. Sarà quindi il Tribunale distrettuale di Berna-Mittelland a occuparsi del caso, che era partito su denuncia dei giovani Udc del canton Berna. Visto che vi sarà un processo, il Ministero pubblico non ha rilasciato dichiarazioni.
Gli eventi si sono verificati nel luglio 2022, quando il concerto del gruppo reggae "Lauwarm" è stato interrotto. Diverse persone si erano rivolte al personale del locale, dicendo di sentirsi a disagio. A loro detta i musicisti si stavano rendendo colpevoli di appropriazione culturale, poiché portavano i tipici dreadlock, abiti africani e suonavano per l'appunto reggae.
In quel periodo la tematica dell'appropriazione culturale era balzata agli onori della cronaca in seguito agli eventi riguardanti il movimento Black Lives Matter. L'interruzione dello spettacolo aveva creato numerose discussioni, in Svizzera e all'estero.
La brasserie non ha voluto rilasciare commenti sugli ultimi avvenimenti. Il locale è organizzato su base democratica e la prossima riunione si terrà fra dieci giorni.