Secondo Thomas Boyer per far fronte all’esplosione dei costi della salute è necessario rivedere il catalogo
Rivedere senza tabù il catalogo delle prestazioni offerto dall'assicurazione di base, operando anche dei tagli: è quanto propone Thomas Boyer, presidente della direzione di Groupe Mutuel, per far fronte all'esplosione dei costi della salute. A suo avviso serve anche una pianificazione ospedaliera da parte della Confederazione e una riduzione dei prezzi dei farmaci: il tutto organizzato da un'apposita task force creata sul modello di quella istituita durante la pandemia di coronavirus. Il manager spera anche che il cambio ai vertici del Dipartimento federale dell'interno (Dfi), con la partenza di Alain Berset (Sp), possa portare una nuova dinamica nel ramo.
"Chiedo che i Cantoni, il governo federale, gli assicuratori, gli ospedali, i medici, le organizzazioni dei pazienti e l'industria farmaceutica si siedano a un tavolo ed elaborino insieme delle misure", afferma il 52enne in un'intervista pubblicata oggi dal SonntagsBlick. Gli attori del sistema sanitario devono smettere di incolparsi a vicenda per l'aumento dei costi.
A breve termine la crescita degli oneri deve essere contrastata intervenendo sui farmaci, vale a dire utilizzando di più i generici. Sul medio periodo poi la Svizzera deve rivedere la propria pianificazione ospedaliera. "Con circa 580 strutture, abbiamo la più alta densità ospedaliera d'Europa dopo la Francia: è decisamente troppo! Dobbiamo abbandonare la pianificazione ospedaliera cantonale", si dice convinto l'esperto. La questione deve essere affrontata su base sovraregionale o addirittura centralizzata.
Serve inoltre una revisione del catalogo delle prestazioni: nuovi servizi dovrebbero essere inclusi solo se altri vengono tagliati allo stesso tempo. "Prendiamo ad esempio l'agopuntura o la medicina cinese: non credo che per prestazioni di questo tipo abbiamo bisogno della solidarietà dell'assicurazione di base".
"Sappiamo da uno studio effettuato su mandato del Consiglio federale che il 20-25% delle prestazioni sono inutili o inefficienti: queste si dovrebbero tagliare dal catalogo. "Dobbiamo finalmente renderci conto che non possiamo avere tutto mantenendo i costi invariati".
Il numero uno di Groupe Mutuel - terzo assicuratore del Paese - vuole anche intervenire sul finanziamento delle prestazioni: oggi ad esempio i fornitori possono determinare da soli il numero di trattamenti. "Per questo motivo gli ospedali compensano le perdite finanziarie fornendo più cure", spiega. "Sono necessari nuovi modelli di finanziamento che tengano conto della qualità dei servizi forniti e non del numero di trattamenti", conclude.