Svizzera

Un quinto delle spie russe è di stanza nella Confederazione

La situazione attuale è anche legata al fatto che altri Stati stanno decretando l'espulsione di diplomatici

In sintesi:
  • Sarebbero un'ottantina in Svizzera gli 007 di Putin 
  • La questione sta sollevando reazioni politiche
Spie ovunque
(Keystone)
8 ottobre 2023
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Un quinto di tutti gli agenti dei servizi segreti russi dispiegati in Europa è di stanza in Svizzera: lo scrive la Nzz am Sonntag, facendo riferimento a indicazioni del Servizio delle attività informative della Confederazione.

Stando al domenicale un funzionario del Sic ha rivelato ai componenti della Commissione della politica esterna del Nazionale che il numero delle spie in questione sarebbe di 80.

La situazione attuale è anche legata al fatto che altri Stati stanno decretando l'espulsione di diplomatici russi sospettati di spionaggio. "Questo aumenta l'importanza della Svizzera per la Russia", afferma lo storico ed esperto di intelligence Adrian Hänni, in dichiarazioni raccolte dalla testata zurighese.

La questione sta sollevando reazioni politiche. Socialisti e Centro vogliono espellere in modo sistematico le spie di Mosca. "Questi agenti stranieri rappresentano una minaccia per la sicurezza interna ed esterna della Svizzera", afferma il consigliere nazionale del PS Fabian Molina. Il presidente del Centro Gerhard Pfister afferma: "Non dobbiamo essere ingenui: la minaccia dei servizi segreti russi è reale". Udc e Plr vogliono per contro attenersi all'attuale prassi tollerante.

Il Dipartimento federale degli affari esteri opta per un approccio orientato alla moderazione. "Il Consiglio federale non impone sanzioni sotto forma di espulsioni di diplomatici", scrive interpellato dal giornale. Esistono però divieti di ingresso per i diplomatici russi allontanati da altri Stati: dallo scoppio della guerra sono stati imposti 270 provvedimenti di questo tipo. In questo periodo le nazioni europee hanno peraltro deciso 600 espulsioni.

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