Svizzera

Non era mai successo che scendessero in piazza gli elettricisti

Almeno 1'200 lavoratori a Zurigo e un messaggio chiaro ai datori di lavoro con la richiesta di più salario, meno pressione e pensionamento anticipato

In sintesi:
  • Consegnata una petizione alle sedi nazionali delle associazioni padronali
  • Condizioni lavorative che vanno urgentemente migliorate
Al lavoro ma più tutelati
(Ti-Press)
7 ottobre 2023
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Non era mai successo: sabato a Zurigo almeno 1’200 persone elettricisti ed elettriciste, tecnici e tecniche della costruzione da tutta la Svizzera sono scesi in piazza per mandare un chiaro messaggio ai datori di lavoro:‌‌‌‌‌‌ vogliamo più salario, meno pressione e il pensionamento anticipato. Soltanto migliori condizioni di lavoro possono risolvere il problema della carenza di manodopera e assicurare la transizione energetica, è stato il monito lanciato dalla piazza e ripreso da un comunicato stampa congiunto dei sindacati Unia e Syna: “I datori di lavoro devono agire ora!”

Non si battono solo per ottenere miglioramenti nei rispettivi contratti collettivi di lavoro, che quest'anno vengono rinegoziati per circa 50'000 lavoratori, ma anche per il loro futuro. Perché queste professioni, è stato rimarcato, “sono cruciali per la transizione energetica e per gli obiettivi climatici della Svizzera. Se non si fa nulla oggi per contrastare l'evidente carenza di manodopera in questi rami professionali, la Svizzera non sarà in grado di raggiungere i suoi obiettivi energetici. Per questo motivo occorre aumentare l'attrattività di queste professioni”.

Gli esperti stimano, infatti, che per poter ristrutturare gli edifici, sostituire gli impianti di riscaldamento e installare i sistemi solari in tempi rapidi sia necessario occupare decine di migliaia di nuovi posti di lavoro aggiuntivi. La domanda è quindi enorme. Non può essere soddisfatta se i salari rimangono indietro rispetto all'inflazione, se la pressione nei cantieri continua ad aumentare e se la conciliazione tra vita privata e professionale viene meno: «Le condizioni di lavoro devono essere urgentemente migliorate», ha affermato Aldo Ferrari, co-responsabile Unia del settore Artigianato. «Il successo della manifestazione di oggi conferma che la stragrande maggioranza dei lavoratori del ramo elettrico e della tecnica della costruzione chiede salari migliori e orari di lavoro più compatibili», ha aggiunto il sindacalista.

‘Migliorare le nostre condizioni di lavoro’

Michele Aversa, responsabile del ramo dell'industria elettrica del sindacato Syna, conferma questa affermazione e chiede «un aumento generale dei salari di almeno l'1% oltre alla compensazione del rincaro. È quindi urgente trovare soluzioni di pensionamento anticipato che permettano ai lavoratori di concludere la loro carriera professionale in modo dignitoso, come già avviene in altre professioni dell'edilizia». Inoltre, le ore di lavoro straordinario devono essere limitate e i lavoratori devono avere la possibilità di decidere quando e come compensare le ore di lavoro straordinario.

Petizioni consegnate a Suissetec e EIT.Swiss

Durante la manifestazione i manifestanti hanno consegnato queste rivendicazioni sotto forma di petizione alle sedi nazionali delle associazioni padronali EIT.Swiss (ramo elettrico) e Suissetec (tecnica della costruzione). Le 7’883 firme dimostrano con tutta evidenza che bisogna agire quanto prima.

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