Divergenza sulla riqualificazione di edifici agricoli non più necessari in abitazioni. Rustici, passa anche agli Stati la proposta di Fabio Regazzi
Berna – Permangono ancora divergenze fra i due rami del parlamento per quanto attiene alla revisione della Legge sulla pianificazione del territorio (Lpt2), specie in merito alla stabilizzazione degli immobili ubicati nelle zone non edificabili.
Una questione controversa è la riqualificazione di edifici agricoli non più necessari in edifici residenziali nella zona agricola. Gli Stati vogliono consentire tali conversioni a determinate condizioni. La maggioranza del Consiglio nazionale aveva invece respinto una simile proposta durante la sessione estiva.
Altre divergenze riguardano le eccezioni alle disposizioni sulle emissioni di cattivi odori quando un'area viene riqualificata da zona agricola a zona edificabile, nonché l'installazione di impianti di telefonia mobile all'esterno delle zone edificabili. Il Consiglio degli Stati vorrebbe – a beneficio dello sviluppo economico – continuare a consentire usi al di fuori delle zone edificabili che non siano legati a un luogo specifico. Secondo la camera del popolo, tuttavia, simili eccezioni dovrebbero essere possibili solo nelle zone montane. Inoltre, i "senatori" vorrebbero permettere la demolizione e la ricostruzione dei ristoranti realizzati prima del 1980, nonché il loro ampliamento. Per il Nazionale tale eccezione dovrebbe valore solo per gli alberghi.
Ad eccezione di queste importanti divergenze, la Camera dei Cantoni ha accolto invece l'idea – proposta al Nazionale da Fabio Regazzi (Centro/TI) – di introdurre nella legge una nuova formulazione che consenta un'attuazione più flessibile dei principi che devono essere rispettati durante gli interventi sugli edifici che restano degni di protezione (vedi sotto).
La legge contempla anche un premio alla demolizione, che dovrebbe incitare i proprietari a distruggere le costruzioni erette fuori dalle zone edificabili. Tale premio sarà finanziato dai Cantoni e dalla Confederazione. Il parlamento ha pure introdotto nella revisione un termine di 30 anni entro il quale costruzioni illegali fuori dalle zone edificabili dovranno essere demolite. Al di là di questa durata, l'obbligo di ristabilire la situazione verrà prescritto.
La revisione parziale della Lpt funge da controprogetto indiretto all'iniziativa popolare "Contro la cementificazione del nostro paesaggio (Iniziativa paesaggio)". La Lpt2 è la seconda tappa della riforma sulla pianificazione del territorio. La prima, entrata in vigore nel 2014, concerneva lo sviluppo all'interno delle aree edificate. La revisione parziale della legge prevede di iscrivere nella Costituzione l'obiettivo di una stabilizzazione del numero di edifici nelle zone non edificabili.
Una proposta individuale, non discussa in commissione. Fabio Regazzi era convinto si trattasse di una «missione impossibile». E c’è mancato poco che lo fosse: in giugno il Consiglio nazionale l’ha approvata con un solo voto di scarto. «Grazie a un impegnativo lavoro di convincimento, proseguito poi con i membri della commissione del Consiglio degli Stati», dice a ‘laRegione’ il consigliere nazionale del Centro. Alla fine la missione si è rivelata possibile: ieri anche la Camera dei cantoni ha accolto l’idea («dettata dal buon senso») di introdurre nella Legge sulla pianificazione del territorio (Lpt2) una nuova formulazione che consenta un’attuazione più flessibile dei principi da rispettare in occasione di interventi sugli edifici degni di protezione fuori zona edificabile (parliamo dei rustici ticinesi, dei mazot vallesani e dei Maiensässe grigionesi).
Stando alla nuova formulazione, le caratteristiche essenziali dell’aspetto esterno, della struttura edilizia basilare e dei dintorni devono essere conservate (“sono conservate”, nella legge), mentre nella versione originaria ci si voleva attenere al diritto in vigore, ossia “che restino sostanzialmente immutate”. «Un corsetto estremamente rigido», secondo il deputato di Gordola. In futuro, invece, «le autorità cantonali avranno la possibilità di essere un po’ più flessibili, pur nel rigore che queste situazioni impongono».
Per il resto, sussistono numerose divergenze fra i due rami del Parlamento per quanto attiene alla revisione della Lpt2, specie in merito alla stabilizzazione degli immobili ubicati nelle zone non edificabili. Una delle questioni più controverse è la riqualificazione di edifici agricoli non più necessari in edifici residenziali in zona agricola. Il Consiglio degli Stati vuole consentire tali conversioni, a determinate condizioni. La maggioranza del Nazionale aveva invece respinto una simile proposta durante la sessione estiva. SG