Malgrado cifre positive per il primo semestre del 2023, Svizzera Turismo suona il campanello d'allarme: ‘L'epoca record di ospiti indigeni è finita’
Primo semestre positivo, ma segnali di allarme per il futuro: è questo in estrema sintesi l'attuale stato del turismo elvetico secondo l'organizzazione che vuole promuoverlo, vale a dire Svizzera Turismo. «L'epoca dei record di ospiti dalla Confederazione durante la pandemia è definitivamente tramontata», afferma il direttore Martin Nydegger, citato in un comunicato.
Da gennaio a giugno 2023 sono stati registrati 19,5 milioni di pernottamenti, con una crescita del 3,5% rispetto al 2019 pre-pandemico, ha indicato l'associazione. Il semestre ha beneficiato di una forte stagione invernale, con molti ospiti svizzeri (10 milioni di notti). I viaggiatori provenienti dall'estero sono di nuovo più numerosi: le 9,4 milioni di notti sono però ancora in calo dell'8% rispetto al 2019 (-10% per gli ospiti d'oltremare, spicca il -31% degli indiani).
Le grandi città, particolarmente colpite dalle conseguenze dell'epidemia di coronavirus, sono comunque riuscite a rivolgersi a segmenti di ospiti nuovi e diversificati. Le cifre vengono definite incoraggianti, grazie al turismo interno e al passaggio dai viaggi d'affari ai soggiorni di piacere: a Zurigo le rispettive quote sono state del 25% e del 75%, mentre dieci anni or sono erano del 50%-50%.
Dopo una prima metà dell'anno definita di tutto rispetto, nei mesi di luglio e agosto è però iniziata la grande stagione delle vacanze per gli svizzeri e per i viaggiatori europei: in un'analisi del settore in tutto il paese, i professionisti locali del turismo lanciano chiari segnali di allarme, afferma Svizzera Turismo. Lamentano il fatto che gli ospiti indigeni, ma anche quelli dei paesi vicini, abbiano reagito al maltempo di luglio e in generale stiano tornando a preferire mete diverse dalla Confederazione.
«Molti svizzeri ed europei si recano sempre più spesso altrove e al mare», spiega Monika König, responsabile marketing e comunicazione dell'Aletsch Arena, a nome di molte località turistiche di montagna. «Anche se il numero di ospiti provenienti dai mercati a lunga distanza è in costante aumento non siamo ancora in grado di compensare i mancati afflussi».
La parola passa a Nydegger: «La quota di ospiti svizzeri sta di nuovo diminuendo, la concorrenza dal sud e dal mare è tornata forte. La ripresa di turisti provenienti dall'estero, dall'Europa e da oltreoceano, continua a richiedere molto tempo e grandi sforzi da parte del marketing turistico di Svizzera Turismo in tutto il mondo».
Svizzera Turismo ha 279 dipendenti attivi in 35 uffici di 23 mercati. I suoi costi sono coperti per la metà dallo stesso ramo turistico e per il rimanente dalla Confederazione.