Consegne alla Russia

L'ex dirigente Ruag non violò la legge sul materiale bellico

L'uomo è solo stato condannato - tramite decreto d'accusa - per amministrazione infedele a una multa di 4'500 franchi e una pena pecuniaria

(Keystone)
5 agosto 2023
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Dopo cinque anni di indagini si chiude quasi con un nulla di fatto una vasta inchiesta del Ministero pubblico della Confederazione nei confronti di un dirigente di Ruag per sospetta violazione della legge sul materiale bellico a favore della Russia.

Il procedimento per violazione della legge sul materiale bellico è stato archiviato, ha indicato la procura federale confermando una notizia pubblicata dal Tages-Anzeiger e dalle testate a esso legate. L'uomo è solo stato condannato - tramite decreto d'accusa - per amministrazione infedele a una multa di 4'500 franchi e una pena pecuniaria, sospesa con la condizionale, di 27'000 franchi: questo per aver percepito illegalmente commissioni per 150mila franchi che in realtà sarebbero spettate alla Ruag, gruppo d'armamento che come noto è di proprietà della Confederazione.

Il caso era diventato di dominio pubblico nella primavera 2018 - i procuratori federali avevano operato anche perquisizioni - ma i suoi contorni non erano mai stati definiti pienamente: la stampa aveva parlato della vendita di pistole e fucili di precisione. In realtà stando al Tages-Anzeiger alla Russia erano state vendute solo munizioni per tiri di precisione a lunga distanza. E tutte le consegne sono state autorizzate "in conformità alle norme", è scritto nell'ordinanza di non luogo a procedere citata dal quotidiano.

Nel frattempo l'ex dirigente Ruag è finito - con altri imprenditori interessati dagli stessi affari - nella lista delle sanzioni anti-russe degli Stati Uniti.

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