Il Tribunale distrettuale di Winterthur lo ha condannato per ripetuta amministrazione infedele qualificata e ripetuta falsità in documenti
Il Tribunale distrettuale di Winterthur ha condannato l'ex responsabile delle vendite di Microsoft Svizzera a una pena detentiva di due anni e mezzo per amministrazione infedele. Stando alla sentenza, la corte ha condannato il 65enne, domiciliato nella regione, per aver causato un danno finanziario alla filiale elvetica del colosso informatico attraverso una rete, da lui guidata, comprendente diverse società, messe in piedi così da intascare in maniera occulta circa un milione e mezzo di franchi, e a svantaggio di Microsoft. È stato accusato, tra l'altro, di aver approfittato degli sconti offerti alle scuole.
Il Tribunale lo ha condannato per ripetuta amministrazione infedele qualificata e ripetuta falsità in documenti. Dei trenta mesi di carcere ventiquattro sono stati sospesi condizionalmente per due anni. Gli altri sei mesi sono considerati scontati in virtù della detenzione preventiva di circa un anno cui è stato sottoposto l'imputato.
Secondo il presidente del tribunale, la sentenza è stata ridotta di circa un terzo perché il procedimento è durato "troppo a lungo", circa dieci anni. Alcune delle accuse sono ormai cadute in prescrizione.
Oltre all'imputato principale è stato processato anche uno svizzero di 52 anni, che sarebbe stato coinvolto nei reati quale prestanome. È stato condannato a sedici mesi di carcere con la condizionale per complicità in ripetuta amministrazione infedele qualificata.
Secondo le sentenze, i due ex partner commerciali dovranno restituire a Microsoft circa 1,5 milioni di franchi. Si aggiungono 111mila franchi per le spese processuali. Microsoft potrebbe avanzare ulteriori richieste di risarcimento in sede civile. Secondo l'accusa, il danno ammonterebbe a oltre 4 milioni di franchi.