Svizzera

La lotta alla mafia nella Confederazione richiede più personale

A chiedere maggiori risorse è la direttrice dell'Ufficio federale di polizia, Nicoletta della Valle in un'intervista alle testate di Tamedia

In sintesi:
  • A Fedpol mancano circa 200 investigatori
  • Secondo Della Valle, bisogna prestare attenzione anche ai permessi di dimora e alle naturalizzazioni
(Ti-Press)
3 agosto 2023
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La direttrice dell'Ufficio federale di polizia, Nicoletta della Valle, chiede più risorse. Manca personale per combattere efficacemente la criminalità organizzata e il terrorismo, afferma in un'intervista alle testate di Tamedia.

A Fedpol mancano circa 200 investigatori, ha dichiarato Della Valle nell'intervista pubblicata oggi. La Svizzera si è trasformata da luogo di ritiro a teatro di operazioni per la criminalità organizzata, afferma la responsabile dell'Ufficio federale di polizia (fedpol), che dice inoltre di non volere permettere che i suoi inquirenti cadano in esaurimento, permettendo alle mafie di trovarsi a loro agio nella Confederazione.

La presenza della mafia in Svizzera non si nota. I mafiosi sembrano cittadini industriosi. "La mafia toglie lavoro all'economia", ha detto Della Valle. Lo fa, ad esempio, con offerte a basso costo per progetti edilizi. I lavoratori vengono sfruttati, le norme ambientali vengono ignorate e vengono utilizzati materiali scadenti.

In Svizzera le forze dell'ordine non sono sufficienti per combattere la criminalità organizzata. "Dobbiamo anche chiederci esattamente quali permessi di soggiorno rilasciamo e chi naturalizziamo", ha detto la direttrice di fedpol. Già a giugno, Della Valle aveva chiesto di migliorare la cooperazione con i Cantoni.

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