Al summit sulla sicurezza c’era anche la Consigliera federale Elisabeth Baume-Schneider: focus sul cybercrimine
Il contrasto alla criminalità organizzata e alla migrazione sono stati al centro dei colloqui odierni a Logroño (Spagna) dei ministri di giustizia e degli interni (Consiglio Gai) degli Stati Schengen, cui ha partecipato anche la Consigliera federale Elisabeth Baume-Schneider. Quest'ultima, stando a una nota governativa, ha approfittato dell'incontro per intrattenersi bilateralmente con diversi ministri europei.
Per quanto attiene alla criminalità organizzata, la responsabile del Dipartimento federale di giustizia e polizia (Dfgp) ha dichiarato che le organizzazioni mafiose, seppur agiscano nell'ombra, sono una realtà presente anche in Svizzera. A suo dire occorre una maggiore consapevolezza di questi sviluppi. I ministri Schengen hanno discusso sulle possibili misure per combattere la criminalità organizzata, specie il traffico di droga.
Circa la guerra in Ucraina, che minaccia la sicurezza interna europea – traffico illecito di armi, estremismo violento, tratta di essere umani o crimini di guerra –, secondo la "ministra" giurassiana la Svizzera è consapevole dell'importanza di un'azione coordinata e segue da vicino le ripercussioni del conflitto sulla criminalità. Berna è inoltre determinata a perseguire eventuali crimini di guerra nonché garantire sostegno alle autorità partner o alla Corte penale internazionale.
Al fine di contrastare la cybercriminalità, i ministri europei hanno affrontato anche la creazione di una base legale che consenta alle autorità penali di accedere ai dati dei servizi di comunicazione elettronica. Un gruppo di lavoro si occuperà di trovare un equilibrio tra le esigenze di sicurezza della popolazione e i diritti fondamentali. A tale riguardo, la Svizzera è pronta a fornire il proprio contributo nella ricerca di soluzioni secondo quanto dichiarato da Baume-Schneider.
Al centro del dibattito anche un regolamento riguardante la gestione delle crisi, che rientra nel pacchetto asilo e migrazione e prevede maggior flessibilità per gli Stati membri nonché misure di solidarietà in situazioni eccezionali. Baume-Schneider ha sostenuto che il regolamento è vincolante solo in parte per la Svizzera; a suo avviso dovrebbe essere possibile definire la nozione di crisi in maniera limitata e le regole dovrebbero poter essere derogate solo se necessario.
Circa i colloqui bilaterali, la "ministra" socialista ha visto il neo ministro greco Dimitrios Kairidis col quale ha parlato delle sfide nel mar Egeo per quanto attiene alla migrazione e della collaborazione fra i due Paesi nel quadro del secondo contributo svizzero di coesione.