La nuova campagna di Prevenzione Svizzera della Criminalità mostra i problemi, anche penali, del consumo e della diffusione di materiale pornografico
"Ehi tu! Io ti osservo e so cosa hai fatto ieri: hai guardato un porno". Così inizia il nuovo video di Prevenzione Svizzera della Criminalità che vuole sensibilizzare gli adolescenti sulla problematica della pornografia. In una nota, l'associazione ricorda come la pornografia infantile in internet è sempre più visionata, scaricata e condivisa dai minori. Per Prevenzione Svizzera della Criminalità si tratta di una evoluzione "molto preoccupante".
Per contrastarla, l'associazione, in collaborazione con la Polizia cantonale vodese, ha sviluppato un video d'animazione – disponibile all'indirizzo https://youtu.be/jDfMq-ZL1Ks – che mira a sensibilizzare i giovani dai 10 ai 16 anni di età sulle conseguenze psicologiche e penali del consumo e della diffusione di materiale pornografico.
Il filmato illustra i tre problemi che la visione di filmati pornografici possono portare ai giovani. Primo: i porno legali sono vietati ai minori di 16 anni. Secondo: esiste una pornografia vietata anche agli adulti. Terzo: i minori di 16 anni che fanno sexting, ossia che inviano foto di sé stessi in tenuta adamitica o in posa sexy, sono responsabili di diffusione di materiale pornografico illegale e sono quindi penalmente perseguibili. Nel comunicato, Prevenzione Svizzera della Criminalità afferma che non è stato semplice sviluppare il video, perché è praticamente impossibile mostrare le tre principali problematiche proprio perché è vietato. Si è inoltre dovuto tenere conto dell'ampiezza d'età del gruppo destinatario: ciò che un bambino di 10 anni potrebbe trovare divertente, a un sedicenne potrebbe invece apparire ridicolo.
Il video animato – con sorpresa finale – è accompagnato da un sito internet – www.non-va-bene.ch – che spiega nel dettaglio ai ragazzi perché la pornografia è un problema. Il portale dice anche cosa fare se ci si imbatte in materiale pornografico illegale.