L'agente aveva sparato undici colpi contro un etiope a Wiedikon. Il Tribunale federale conferma il verdetto in prima istanza
Un agente della polizia cittadina di Zurigo è stato assolto anche dal Tribunale federale, in terza istanza, dall'accusa di tentato omicidio intenzionale. Nel dicembre 2015 aveva sparato undici colpi contro un etiope che in strada lo minacciava con un coltello da macellaio.
I fatti risalgono al 27 dicembre del 2015, una domenica. Verso le 6 del mattino, l'etiope, allora 42enne, era stato avvistato da una pattuglia di polizia con in mano un coltello con una lama di 25 centimetri su una strada di Wiedikon, un quartiere residenziale di Zurigo.
Con l'arrivo di una seconda pattuglia, erano intervenuti in totale cinque agenti per cercare di fermarlo, ma l'uomo li aveva minacciati con il coltello e aveva gridato a un poliziotto "kill me, kill me" (uccidetemi, uccidetemi).
Dopo diversi avvertimenti, due agenti avevano aperto il fuoco. Uno aveva esploso due colpi di pistola e un altro undici. L'etiope è stato colpito da sei pallottole, rischiando di morire. Un proiettile aveva inoltre forato la finestra di un ristorante vietnamita, che a quell'ora era chiuso.
Accusato a sua volta di tentate lesioni gravi, l'etiope è stato prosciolto nel dicembre 2016. Considerato non imputabile a causa della sua schizofrenia, il Tribunale distrettuale aveva ordinato una terapia ambulatoriale.
La Procura zurighese aveva in un primo tempo archiviato l'istruttoria contro l'agente e un suo collega, ma ha dovuto riesaminare il caso in seguito a un ricorso al Tribunale federale del legale dell'etiope.
Due anni fa il Tribunale cantonale di Zurigo aveva confermato una precedente sentenza del Tribunale distrettuale, dando seguito alla richiesta del Ministero pubblico, che a sua volta chiedeva il proscioglimento. In una sentenza pubblicata oggi, anche il Tribunale federale (Tf) è arrivato alla conclusione che si è trattato di legittima difesa e non di tentato omicidio.