Svizzera

Il ‘terremoto’ Credit Suisse alla lente del Parlamento

Sui vari aspetti della vicenda si chinerà la Commissione della gestione del Consiglio degli Stati: chiarimenti attesi entro metà maggio

Il Parlamento vuol far luce
(Keystone)
24 marzo 2023
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Il ‘terremoto’ causato dal salvataggio di Credit Suisse ha messo in subbuglio il mondo politico che vuole vederci più chiaro su quanto accaduto. Entro metà maggio la Commissione della gestione del Consiglio degli Stati intende chiarire varie questioni circa l'esecuzione della legislazione vigente, la vigilanza sulle banche interessate, l'esame di soluzioni alternative nonché l'applicazione del diritto di necessità e la gestione dei rischi da parte della Confederazione.

Per compiere questo esame, la Commissione della gestione del Consiglio degli Stati ha incaricato le sue sottocommissioni tematiche competenti di procedere a primi accertamenti e di informare sui risultati la commissione plenaria entro l'inizio di maggio 2023, specifica una nota dei servizi parlamentari.

Inoltre ha deciso di sentire, in occasione delle sedute plenarie comuni con l'omologa commissione del Nazionale previste per l'8-9 e il 15 maggio i capi dei Dipartimenti interessati (ossia finanze nonché giustizia e polizia) come pure l'Autorità federale di vigilanza sui mercati finanziari e la Banca nazionale svizzera.

Nei suoi lavori essa si coordina con la Commissione della gestione del Consiglio del Nazionale, che dal canto suo si riunirà il 31 marzo e tratterà pure questa tematica. Sulla base dei risultati che emergeranno, la Commissione della gestione del Consiglio degli Stati, d'intesa con l'omologa commissione del Nazionale, deciderà presumibilmente verso metà maggio sul seguito della procedura e sulla sua posizione in merito a una possibile commissione parlamentare d'inchiesta (Cpi).

Finora solo quattro Cpi

La sinistra ha già chiesto l'istituzione di una commissione parlamentare d'inchiesta su questa vicenda. La destra, dal canto suo, è più riluttante a lanciarsi in un simile esercizio. Finora sono state istituite solo quattro commissioni parlamentari d'inchiesta che si sono occupate in passato del caso Mirage, dello scandalo delle schedature, delle dimissioni di Elisabeth Kopp – la prima consigliera federale donna costretta a dare le dimissioni – e del malfunzionamento della Cassa pensioni della Confederazione (Publica).

La scorsa settimana Credit Suisse, già in condizioni precarie per gli scandali degli anni scorsi e le forti perdite subite, si era ritrovato improvvisamente con l'acqua alla gola in seguito al crollo della Silicon Valley Bank in California.

Ciò ha determinato un fuggi-fuggi dei clienti dalla seconda maggior banca elvetica e un crollo delle azioni in borsa. Il fallimento è stato scongiurato dall'intervento dell'Ubs e della Banca nazionale svizzera, col Consiglio federale a fare da grande cerimoniere. La decisione di salvare il salvabile è stata lodata, specie all'estero, ma anche molto criticata, in particolare dai partiti. Per questo, a metà aprile si terrà una sessione straordinaria sul tema. Frattanto, i mercati non sembrano ancora aver digerito l'operazione.

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