Svizzera

L’antisemitismo cresce e cavalca i complotti su Telegram

Nel 2022 più episodi in Svizzera, sia sul web sia nella vita reale. Sotto accusa la mancanza di moderazione delle chat sul servizio di messaggistica

(Keystone)
28 febbraio 2023
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Il numero di episodi antisemiti in Svizzera è aumentato nel 2022. Lo evidenzia l’ultima indagine sul tema, secondo cui di molti casi è responsabile una sottocultura ossessionata dalle teorie del complotto. Lo Stato deve intervenire contro i messaggi di odio su Telegram, chiedono inoltre gli autori.

Stando al rapporto sull’antisemitismo per il 2022, pubblicato oggi, l’anno scorso sono stati registrati 910 incidenti, di cui 853 sul web (+6%). Altri 57, contro i 53 del 2021, si sono invece verificati nella vita reale.

Da notare come il sondaggio, condotto dalla Federazione svizzera delle comunità israelite e dalla Fondazione contro il razzismo e l’antisemitismo, si sia concentrato sulle regioni tedescofone, italofone e romance del Paese. Per la Romandia, una statistica a parte è invece stata confezionata dal Coordinamento intercomunitario contro l’antisemitismo e la diffamazione (Cicad), che riferisce di 562 casi nel 2022.

Dal rapporto odierno emerge come il 75% degli episodi osservati online sia da far risalire al servizio di messaggistica Telegram. Si tratta di una notevole crescita in termini percentuali rispetto al 2021, quando tale quota si era fermata al 61%. Le ragioni di tale incremento sono da un lato la mancanza di moderazione e sanzioni da parte dei gestori della piattaforma, carenze già criticate negli anni precedenti. Dall’altro, a colpire è la forte attività ininterrotta su questo palcoscenico, scrivono gli autori.

In passato si era già giunti alla conclusione che la pandemia avesse dato una spinta alle teorie cospirative antisemite. Dall’opposizione alle misure statali anti-Covid, in Svizzera è nata una sorta di sottocultura fissata con convinzioni cospirative di ogni genere, un fenomeno che la guerra in Ucraina non ha fatto altro che alimentare. Secondo l’indagine, ciò che accomuna i membri di questi gruppi è la persuasione che dietro a tutto ci sia un potere segreto che vuole dominare, schiavizzare o sterminare l’umanità. Tale potere segreto viene inteso come una piccola élite dai molti volti e viene subito fatto il collegamento con gli "ebrei", spiegano gli autori.

Nel mondo reale nel 2022 è avvenuto poco più di un incidente antisemita alla settimana, in primis dichiarazioni, insulti o diffamazioni. Per la prima volta dal 2018 è però stata segnalata pure un’aggressione: in febbraio, a Zurigo, un uomo ebreo che indossava la kippah – il copricapo circolare distintivo della religione, fra le altre cose obbligatorio nei luoghi di culto – si è visto lanciare alle spalle un vasetto di yogurt da quattro giovani.

Gli artefici della relazione chiedono poi un coinvolgimento dello Stato nel monitoraggio di antisemitismo e razzismo. A loro giudizio infatti questi compiti non possono essere di esclusiva responsabilità di organizzazioni e associazioni non governative.

Concretamente, andrebbero esaminati gli strumenti legali per censire e contenere i discorsi d’odio. I politici dovrebbero influenzare social media e piattaforme, Telegram su tutti, per impedire la diffusione di questi messaggi contro le minoranze. Inoltre, il parlamento dovrebbe mettere al bando i simboli nazisti.

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