Svizzera

Una cosa non divide i partiti: la lotta all’antisemitismo

In Svizzera dall’assalto di Hamas si contano più di 100 episodi. Le forze politiche sono unite nella condanna

L’ingresso di una sinagoga di Bienne presa di mira nel febbraio del 2021
(Keystone)
20 ottobre 2023
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Berna – Alla luce dei drammatici avvenimenti in Medio Oriente, e dell'ostilità verso lo Stato di Israele, i maggiori partiti svizzeri denunciano in una nota congiunta l'aumento degli atti a sfondo antisemita in Svizzera e chiamano la popolazione ad agire contro simili atteggiamenti.

In Svizzera non c’è posto per l'antisemitismo, si legge in un comunicato firmato dai presidenti di PS, UDC, PLR, Il Centro, Verdi, Verdi Liberali e Partito Evangelico.

Forte aumento dei casi

Secondo un'inchiesta della Federazione svizzera delle comunità israelite (FSCI), negli ultimi giorni si è registrato un forte aumento degli episodi e delle aggressioni antisemite in Svizzera, sottolinea la nota. Tenuto conto di quanto sta accadendo, i partiti svizzeri "affermano senza mezzi termini: in Svizzera non ci deve essere posto per l'antisemitismo".

L'antisemitismo è purtroppo tuttora un fenomeno sociale, prosegue il comunicato. È presente in tutti i gruppi sociali, strati, ambienti e schieramenti politici. Pertanto è necessaria una risposta chiara da parte di tutti gli ambienti sociali. Le persone firmatarie affermano con chiarezza: l'antisemitismo non è mai giustificato.

I partiti si dicono quindi "solidali con i nostri connazionali ebrei. L'antisemitismo non ha posto nella nostra società democratica". È "compito comune delle autorità, dei partiti, delle associazioni e di tutta la cittadinanza agire con coraggio civile contro gli episodi antisemiti".

Antisemitismo e islamofobia

Per quanto attiene agli attacchi antisemiti, nelle ultime due settimane si è registrato un incremento. Dal 7 di ottobre si contano 2 episodi del genere al giorno, stando al segretario generale della FSCI, Jonathan Kreutner, sentito dall'agenzia Keystone-ATS.

In un confronto anno su anno, i 26 incidenti – aggressioni, insulti vari e graffiti, e-mail e lettere – registrati finora rappresentano un forte incremento in meno di due settimane. Nell'intero 2022, i casi sono stati 57, ha aggiunto Kretuner.

Anche la Fondazione contro il razzismo e l'antisemitismo ha osservato un incremento dell'ostilità nei confronti degli ebrei, stando a quanto dichiarato a Keystone-ATS. Da un lato, il numero di segnalazioni dirette alla fondazione è aumentato, dall'altro un forte aumento può essere visto attraverso il monitoraggio dei media.

Dall'attacco di Hamas a Israele del 7 ottobre sono stati registrati sette casi – quattro di minacce/molestie/insulti e tre di danneggiamento di proprietà o scritte a spray. Tra questi c’è anche un episodio di islamofobia. Un sedicenne è stato chiamato terrorista per strada perché parlava arabo.

88 casi nella Svizzera romanda, soprattutto online

Secondo il Coordinamento intercomunitario contro l'antisemitismo e la diffamazione (CICAD), operativo in Romandia e che monitora anche il web a differenza della FSCI, nelle ultime due settimane sono stati registrati 88 casi di incidenti a sfondo antisemita.

Sessantasei degli 88 casi registrati dal 7 ottobre riguardano Internet. Si tratta principalmente di dichiarazioni nelle colonne dei commenti dei media online, in cui, ad esempio, si giustifica l'uso del terrorismo.

Nel mondo reale, secondo il CICAD, si sono verificati manifestazioni di odio anche nelle scuole, dove alunni ebrei sono stati chiamati "assassini" o "boia".

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