Svizzera

Uss: ‘Col carovita nessun salario dovrebbe essere sotto i 4’500’

I sindacati chiedono che i salari vengano adeguati all’aumento costante del costo della vita

(Keystone)
15 novembre 2022
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I costi fissi delle casse malattia, dell’energia e degli affitti, che erano già troppo alti per un buon terzo della popolazione, stanno aumentando in maniera vertiginosa e senza la piena compensazione del rincaro è inevitabile una crisi del potere di acquisto dei lavoratori. Per l’Unione sindacale Svizzera (Uss) ormai 4’500 franchi mensili bastano appena per vivere dignitosamente. Se i salari non si adeguano al costo della vita, rischiamo anche una recessione economica, con un conseguente aumento della disoccupazione, ha detto il presidente dell’Uss Pierre-Yves Maillard in una conferenza stampa oggi a Berna. Le autorità devono dimostrare di essere in grado di agire ora con la stessa rapidità con cui hanno agito durante la pandemia, ha aggiunto.

I problemi non sono nuovi, visto che da anni la "moderazione salariale" ha ridotto il margine di manovra per molte famiglie, ma ora si sono aggravati. In termini reali, i salari sono addirittura diminuiti tra il 2016 e il 2020, ad esempio tra i panettieri o gli addetti alle vendite. Il numero di bassi salari inoltre è in crescita in Svizzera e, secondo l’Uss, circa 500’000 lavoratori guadagnano attualmente meno di 4’500 franchi a tempo pieno.

Cassa malattia sempre più onerosa

La perdita di potere di acquisto si aggraverà l‘anno prossimo. "L’imposta sulla salute, chiamata a torto ‘assicurazione malattia’, sottrarrà un’enorme quantità di denaro dal reddito degli svizzeri", ha detto Maillard. La promessa che nessuno debba pagare più dell’8% del proprio reddito per i premi dell’assicurazione sanitaria non è stata mantenuta. Le riduzioni dei premi sono ora in forte ritardo rispetto ai premi stessi, ha sottolineato il capoeconomista Daniel Lampart. L’onere per una famiglia a reddito normale con 2 figli è di poco inferiore al 14% del reddito netto (premio standard, al netto delle riduzioni di premio). Anche scegliendo i modelli più favorevoli (HMO ecc.), i premi rappresentano ancora circa il 12% del reddito.

Minimo 4’500 franchi, 5’000 per chi finisce l’apprendistato

Al forte aumento delle casse malattia, si aggiungono i prezzi più alti dell’elettricità e dell’energia e l’aumento degli affitti. L’inflazione rimarrà quindi superiore al 3% all’inizio del 2023. La valutazione della situazione finanziaria nel sondaggio della Segreteria di Stato dell’economia (Seco) sul sentimento dei consumatori non è mai stata così negativa come ora, ha sottolineato Lampart. Per l’Uss quindi è necessaria la piena compensazione del rincaro e aumenti dei salari reali. Inoltre nessuno dovrebbe avere un salario inferiore a 4’500 franchi, e ai 5’000 franchi per chi ha concluso un apprendistato per riconoscere lo sforzo di formazione. "È piuttosto curioso: i giornali sono pieni di progetti per "rivalutare" l’apprendistato. Ma nessuno osa porre la domanda centrale: il fatto che un quarto dei titolari di Cfc (Certificato federale di capacità) guadagni oggi meno di 5’000 franchi non è forse uno dei primi problemi di attrattiva da risolvere?", ha sottolineato Maillard.

I lavoratori abbandonati dalla politica

I sindacati chiedono infine sostanziali riduzioni dei premi di cassa malattia e chiedono ai cantoni di aumentare i sussidi in linea con la crescita dei premi. "L’aumento dei salari deve essere accompagnato da una azione pubblica decisa. Ma il Consiglio federale è come anestetizzato", ha aggiunto il presidente dell’Uss. Il governo si è limitato ad annunciare un aumento dei premi globale di 2,5 miliardi, che graverà pesantemente sui bilanci di molte famiglie, ma senza nessuna misura di accompagnamento. Per quanto riguarda l’aumento dei prezzi dell’elettricità, ha fatto lavorare i funzionari in gruppi di lavoro per tutta l’estate, sono state analizzate una quindicina di proposte, ma nemmeno una è stata adottata, ha sottolineato.

Fra il 2000 e il 2020, la politica fiscale e contributiva ha favorito i redditi alti, soprattutto attraverso tagli alle imposte. Ma i politici si sono voltati dall’altra parte quando si trattava di redditi medio-bassi. "Le persone che lavorano e sostengono questo Paese sono abbandonate a sé stesse. (...) Non stiamo chiedendo al Consiglio federale di lavorare di più. Gli chiediamo di stabilire la giusta rotta", ha concluso Pierre-Yves Maillard.

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