Svizzera

‘Sì’ al paracadute finanziario per le aziende elettriche

Luce verde dalla Commissione dell’energia del Consiglio nazionale. Mutui fino a 10 miliardi di franchi per le imprese in difficoltà

Una rete di sicurezza
(Keystone)
31 agosto 2022
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Visti i tempi difficili a livello energetico, la Commissione dell’energia del Consiglio nazionale (Capte-N) è favorevole a concedere un ‘paracadute’ finanziario al settore dell’elettricità. In questo modo, la Confederazione potrebbe sostenere con mutui fino a 10 miliardi di franchi le imprese del settore di rilevanza sistemica che potrebbero registrare problemi di liquidità a causa del forte aumento dei prezzi della corrente.

La proposta della commissione diverge in diversi punti da quanto deciso dal Consiglio degli Stati in giugno, sottolinea un comunicato odierno dei servizi parlamentari.

In particolare prevede che le imprese interessate mettano a disposizione le informazioni riguardanti le loro operazioni commerciali nel settore dell’energia, il loro finanziamento e le loro posizioni di rischio soltanto nella misura in cui servano alla Confederazione per sorvegliare i propri rischi in relazione a un mutuo. In cambio non dovrebbe esserci alcuna pretesa legale agli aiuti finanziari; la decisione definitiva sul versamento dovrebbe spettare al Consiglio federale.

Inoltre, contrariamente a quanto deciso dalla Camera dei Cantoni, in caso di ottenimento di un mutuo non vanno privilegiati gli obblighi finanziari delle aziende nei confronti dei Cantoni e dei Comuni, quali il versamento di canoni per i diritti d’acqua e di tasse di concessione. Una minoranza propone invece di aderire alla decisione del Consiglio degli Stati.

Per la messa a disposizione della necessaria liquidità la Confederazione sostiene costi che vanno trasferiti sulle imprese di rilevanza sistemica. La commissione propone che tali costi siano ripartiti in base alla potenza installata della centrale tra tutte le imprese di rilevanza sistemica.

La Commissione ha inoltre discusso di modificare la legge sull’approvvigionamento del Paese in caso di imminente penuria di elettricità e di gas. Con 16 voti a 8 la Capte-N non vuole concedere al Consiglio federale la facoltà di emanare piani di risparmio di elettricità e gas vincolanti. Respinta anche la proposta di conferire al Consiglio federale la competenza di stabilire livelli minimi dei laghi artificiali.

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