Svizzera

Personale di Swissport disdice il contratto collettivo di crisi

I sindacati: ‘È giunto il momento di tornare alle condizioni di lavoro abituali’. La società non avrebbe però intenzione di soddisfare le richieste

(Keystone)
23 giugno 2022
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I dipendenti della società di assistenza a terra Swissport all’aeroporto di Zurigo hanno disdetto il loro contratto collettivo di lavoro (Ccl) con effetto dalla fine del 2022. Il "Ccl di crisi" negoziato circa un anno fa sarà quindi presto accantonato.

Nelle attuali circostanze la prosecuzione del "Ccl di crisi" non è più ragionevole per i collaboratori, si legge in una nota dei sindacati Sev-Gata, Ssp-Vpod e della Società degli impiegati di commercio (Sic). Non si escludono misure di lotta per migliorare le condizioni di lavoro nelle prossime settimane, viene aggiunto.

Due anni difficili

I due anni segnati dalla pandemia hanno messo a dura prova gli impiegati di Swissport, ricordano i sindacati. Nel quadro del "Ccl di crisi", essi hanno infatti accettato tagli salariali e orari di lavoro più lunghi, ma anche rinunciato a ferie e giorni di riposo.

Insomma, "hanno fatto di tutto per far superare a Swissport la crisi", si sottolinea nel comunicato. Ora però, l’umore del personale di terra allo scalo di Kloten è letteralmente ai minimi termini.

Le normali operazioni sono riprese, il che significa che è giunto il momento di tornare alle condizioni di lavoro abituali, motivano i sindacati. Dopo varie trattative preliminari, è tuttavia emerso che Swissport non intende soddisfare le richieste del personale.

L’obiettivo è quello di ottenere perlomeno un Ccl come quello 2019, ossia il contratto in vigore prima della crisi scatenata dal Covid. Inoltre, il personale di terra domanda una compensazione per l’inflazione e miglioramenti per quanto concerne i giorni liberi.

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