Svizzera

Attacco hacker a Emil Frey, sul Dark web parte dei dati rubati

Secondo il portale Watson, all’azienda sarebbero stati rubati 300 gigabyte di dati che gli hacker minacciano di pubblicare se non verrà pagato un riscatto

(Keystone)
3 febbraio 2022
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L’attacco informatico al gruppo Emil Frey AG, avvenuto in gennaio, avrebbe avuto conseguenze anche per i clienti. Secondo notizie di stampa, non confermate dall’azienda, gli hacker hanno già pubblicato dati riservati e minacciano di pubblicarne molti altri per estorcere denaro al gruppo.

Il portale di notizie online “Watson” riferisce che sconosciuti avrebbero ricattato l’azienda minacciando di pubblicare sul Dark web circa 300 gigabyte di dati riservati se non verrà pagato un riscatto: una parte di questi dati, circa 225 megabyte, è già stata diffusa attraverso un link a un noto sito di hosting di file (ovvero un sito che permette di mettere a disposizione file perché siano scaricati). Secondo Watson si tratterebbe di documenti interni in cui sono contenuti anche dati personali di clienti in Svizzera e Germania.

Dietro l’attacco, secondo il portale d’Oltralpe, ci sarebbe Hive, una delle più grosse e aggressive associazioni criminali in campo informatico. La banda, oltre a violare direttamente i sistemi informatici delle vittime, offre anche ad “affiliati”, ovvero a terzi, la possibilità di violare i dati di una società a scopo di estorsione tramite il software messo a disposizione, secondo un modello di business noto come “ransomware as a service” (RaaS).

La Emil Frey AG, uno dei più grandi concessionari di automobili in Europa, aveva annunciato l’attacco l’11 gennaio. Nel frattempo, il ripristino dei sistemi informatici è stato in gran parte completato, ha annunciato ieri l’azienda in un comunicato. Al momento non è ancora noto se l’attacco informatico abbia violato la protezione dei dati personali. Se i dati rubati sono resi disponibili su Internet, si presume che non saranno diffusi dai media, aggiunge il comunicato.

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