Svizzera

Il Nazionale vuole altri 4 anni di moratoria sugli Ogm

Netta maggioranza alla Camera del popolo a favore di un’agricoltura senza organismi geneticamente modificati fino al 2025

Coltivazione sperimentale di Agroscope a Reckenholz, nel canton Zurigo
(Keystone)
23 settembre 2021
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Berna – La moratoria sulla coltivazione di organismi geneticamente modificati (Ogm) in agricoltura va estesa fino al 2025 compreso. Lo prevede un progetto di legge del Consiglio federale che il Consiglio nazionale ha approvato oggi a larga maggioranza (144 voti contro 27 e 19 astenuti). Gli Stati devono ancora pronunciarsi.

Attualmente, la coltivazione di Ogm in Svizzera è permessa solo per scopi di ricerca. Gli esperimenti e il rilascio sperimentale sono consentiti nel rispetto di rigide condizioni.

Già tre proroghe

La moratoria sull’uso degli Ogm in agricoltura è in vigore dal 2005 in seguito a una modifica costituzionale accolta dal popolo. Nel corso degli ultimi anni, lo stop è stato prolungato già tre volte. La prossima scadenza è prevista per la fine dell’anno, ha spiegato Martin Haab (Udc/ZH) a nome della commissione.

La proroga della moratoria proposta dal Consiglio federale ha riscosso ampio consenso in consultazione, ha aggiunto Haab. Quasi tutti i cantoni (eccetto San Gallo) e i partiti (salvo Plr e Pvl), nonché i contadini, le associazioni ambientali e la popolazione si sono detti favorevoli.

“I segnali sociali e politici sono quindi chiari per un prolungamento della moratoria sugli Ogm”, gli ha fatto eco Valentine Python (Verdi/VD). Per questo motivo il Parlamento intende ancora chiarire alcuni aspetti giuridici in relazione a nuove tecnologie di ingegneria genetica, prima che si giunga a una revoca della moratoria.

Nuove tecnologie, ‘vecchie’ idee

“La moratoria è una soluzione di facilità che non può più essere giustificata”, ha dal canto suo sottolineato Simone de Montmollin (Plr/GE). A suo avviso, la moratoria indebolisce la ricerca e l’innovazione”. Secondo De Montmollin, occorre fare un passo “nel 21esimo secolo”, autorizzando nuove tecnologie.

Pur non volendosi spingere così lontano, i Verdi liberali avrebbero comunque voluto autorizzare le piante derivanti dal cosiddetto “editing genomico”, ovvero modificate senza l’introduzione di materiale genetico proveniente dall’estero. Secondo Martin Bäumle (Pvl/ZH), i rischi legati a tali tecnologie – nell’ambito del quale i ricercatori recidono il materiale genetico nel genoma e vi inseriscono le volute modifiche ndr – sono molto bassi, mentre le opportunità di miglioramenti sono molto elevate.

Svizzera piccolo territorio

Di tutt’altro avviso Emmanuel Amoos (Ps/VS), secondo il quale in un territorio così piccolo come la Svizzera, contadini e produttori avrebbero delle difficoltà a mantenere culture senza Ogm. Il socialista vallesano ha ricordato che la ricerca è già esclusa dalla moratoria.

Secondo Marie-France Roth Pasquier (Centro/FR), a tutt’oggi non vi sono motivi convincenti per autorizzare gli organismi geneticamente modificati.

Ordinato un rapporto al Consiglio federale

Tuttavia, pur respingendo le proposte di Plr e Verdi liberali, il plenum non ha completamente scartato l’ipotesi che le nuove tecnologie possano in futuro (dopo il 31 dicembre 2025) offrire nuove opportunità.

In vista di un eventuale allentamento della moratoria, il Nazionale ha tacitamente accolto un postulato mediante il quale si chiede al Governo di presentare un rapporto che risponda agli interrogativi riguardanti una possibile coesistenza di diversi tipi di agricoltura, la libertà di scelta dei consumatori e i rischi di queste nuove tecnologie di ingegneria genetica.

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