Svizzera

Da oggi in Svizzera solo se vaccinati, guariti o con test negativo

Entrano da oggi in vigore le nuove regole per l’ingresso nella Confederazione. Previste eccezioni per le zone di confine: attenzione però alle norme italiane

(Ti-Press)
20 settembre 2021
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Scattano da oggi le nuove regole di ingresso in Svizzera decise dal Consiglio federale nella seduta di venerdi. Le nuove normative riguardano il doppio test (in ingresso e dopo 4-7 giorni) per i non vaccinati o guariti e l’obbligo di compilazione del modulo di entrata SwissPlf. Con queste nuove norme, la Svizzera si allinea sostanzialmente alla vicina Italia, con alcune differenze in senso più o meno restrittivo.

Chi può entrare in Svizzera?

Per entrare in Svizzera da oggi occorre essere stati vaccinati con due dosi con un vaccino autorizzato in Svizzera o dall’Agenzia europea per i medicinali (EMA) oppure con un vaccino iscritto nella lista dell’OMS, o presentare un test Covid negativo. In quest’ultimo caso, sono accettati sia test antigenici rapidi che test Pcr, non sono invece ammessi i test fai-da-te. Il test andrà poi ripetuto in Svizzera, a pagamento, 4-7 giorni dopo l’ingresso, e il risultato dev’essere comunicarlo al Cantone competente. La norma si applica sia ai viaggiatori stranieri, sia ai residenti in Svizzera di rientro dall’estero.

Modulo Passenger Locator Form (Plf): chi deve compilarlo?

La compilazione del modulo di localizzazione passeggeri (Plf) è obbligatoria per chiunque entri in Svizzera, sia vaccinati o guariti, sia testati negativamente. Il modulo va compilato prima dell’arrivo in Svizzera, all’indirizzo https://swissplf.admin.ch/formular. Nel caso non si disponga di un accesso a Internet è possibile utilizzare la versione cartacea reperibile a questo indirizzo.

Ci sono delle eccezioni?

Sono esentati dall’obbligo di presentare un test negativo e compilare il formulario Plf i frontalieri e i minori di 16 anni. Allo stesso modo, non dovrà compilare il modulo di entrata chi entra o torna in Svizzera dalle regioni di confine in virtù dello stretto scambio economico, sociale e culturale esistente in queste regioni. Come da esempio riferito dai responsabili dell’Amministrazione federale delle Dogane, un abitante dei Grigioni che si reca in vacanza in Trentino, regione confinante con la Svizzera, non è tenuto a presentare un test negativo e il modulo compilato: se però la stessa persona si reca in vacanza, ad esempio, al Sud Italia, al ritorno sarà tenuto a compilare il modulo Plf e, se non vaccinato o guarito dal Covid, a presentare il risultato negativo di un test Covid ripetendo poi il test a 4-7 giorni. Concretamente per quel che ci riguarda da vicino, i ticinesi possono recarsi in Lombardia e Piemonte liberamente per acquisti, visite ai parenti e altre motivazioni senza obbligo di test al ritorno.

Attenzione alle regole italiane

Quanto detto, vale per l’ingresso o il rientro in Svizzera. Per quanto riguarda l’ingresso in Italia, valgono chiaramente le regole in vigore nella Penisola, ovvero l’obbligo di essere in possesso di un certificato Covid (in Italia chiamato Green Pass) che attesti l’avvenuta vaccinazione con due dosi, la guarigione dal Covid o l’essersi sottoposti a un test con esito negativo.

A differenza della Svizzera, però, le eccezioni sono più ristrette: le deroghe, infatti, riguardano non chi entra dai cantoni di confine tout court, ma solo chi si reca a una distanza non superiore ai 60 km dal proprio domicilio per un massimo di 48 ore. L’Italia, per contro, non richiede un secondo test alle persone non vaccinate o guarite che entrano nel Paese. Sono previste inoltre deroghe per chi si reca in Italia per motivi di salute, lavoro o assoluta urgenza per un periodo non superiore alle 120 ore.

Il certificato Covid svizzero è valido per l’ingresso in Italia?

Si, il certificato svizzero viene riconosciuto dall’Italia ed è equivalente al Green Pass italiano ed europeo: permette dunque di passare il confine e di accedere ai luoghi per i quali in Italia è previsto il Green Pass. Lo stesso accade per il Green Pass italiano in Svizzera, tranne per chi ha ricevuto soltanto la prima dose del vaccino e non è guarito dal Covid.

Cosa si rischia se non si presenta un test negativo?

Se una persona non vaccinata e non guarita che non rientra nelle eccezioni di cui sopra si presenta alla frontiera senza un test negativo si vedrà infliggere una multa disciplinare di 200 franchi: non sarà negato l’ingresso, ma verrà intimato di sottoporsi al più presto al test. È prevista una multa anche per chi non notificherà al Cantone il risultato del test tra il quarto e il settimo giorno dopo l’entrata in Svizzera.

Cosa si rischia se non si presenta il modulo Plf?

La mancata presentazione del modulo Plf al di fuori delle eccezioni previste comporta una multa disciplinare di 100 franchi. Se nel modulo sono fornite informazioni false, può essere avviato un procedimento penale ordinario.

Cosa succede se si arriva in Svizzera con un test positivo?

Se si è titolari di un permesso di domicilio in Svizzera, non verrà negata l’entrata, ma sarà necessario mettersi direttamente in isolamento e annunciarsi al servizio medico cantonale entro due giorni.

Chi svolge i controlli?

Spetta alle autorità di controllo alla frontiera (AFD, polizia cantonale competente) eseguire controlli a campione all’entrata in Svizzera. I controlli non sono eseguiti sistematicamente, bensì in base ai rischi. A seconda della situazione e del rischio sono intensificati. I Cantoni sono inoltre tenuti a eseguire controlli a campione. Le persone entrate in Svizzera devono notificare il risultato del secondo test, unitamente alla conferma del PLF, ai servizi medici cantonali competenti attraverso un apposito sito Internet. I Cantoni dispongono così di tutti i PFL compilati e dei risultati del test.

Come fanno le persone provenienti da Paesi terzi (al di fuori del territorio dell’UE/AELS) ad accedere ai settori soggetti all’obbligo del certificato se sono state vaccinate, come le persone provenienti dall’UE/AELS, con un vaccino autorizzato dall’EMA o dall’OMS?

I viaggiatori provenienti da Paesi terzi vaccinati con un vaccino che presenta la stessa composizione di un vaccino autorizzato dall’EMA o è iscritto nella lista dell’OMS possono chiedere il rilascio di un certificato COVID in Svizzera. A tal fine possono rivolgersi al servizio competente presso il Cantone di entrata.

Cosa possono fare i turisti provenienti da un Paese terzo vaccinati con un vaccino non autorizzato dall’EMA?

Per accedere ai settori soggetti all’obbligo del certificato, queste persone devono sottoporsi al test.

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