Svizzera

Fa propaganda Isis dal carcere: processo bis a Bellinzona

Oggi in Appello 53enne iracheno condannato in primo grado a 5 anni e 10 mesi. Dalla cella Oltralpe avrebbe anche ordinato di uccidere l'ex moglie

L'aula dei processi al Tpf di Bellinzona (Ti-Press)
7 luglio 2021
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Al Tribunale penale federale di Bellinzona inizia oggi il processo d'appello a carico di un 53enne iracheno condannato in ottobre dalla Corte penale dello stesso Tpf a 5 anni e 10 mesi, più l'espulsione per 15 anni dalla Svizzera, per sostegno al sedicente Stato islamico (Isis). Il Ministero pubblico della Confederazione ha aperto un nuovo procedimento a causa del suo comportamento problematico in carcere. Stando a quanto pubblicato ieri dal Tages-Anzeiger, l'uomo di origine curda continua a fare propaganda per l'Isis anche nel penitenziario cantonale di Frauenfeld, dove sta scontando la pena. Avrebbe persino dato ordine dalla prigione di uccidere la sua ex moglie.

L'uomo, che vive in Svizzera da oltre vent'anni senza aver mai avuto lavori regolari, era stato condannato per aver agito a più riprese dalla Confederazione per conto dell'Isis. Aveva contatti con i dirigenti dell'organizzazione terrorista ed era lui stesso un quadro di livello intermedio del sedicente Stato islamico. L'uomo aveva poi depositato ricorso, ma a metà gennaio la Corte dei reclami penali del Tpf ha giudicato rispettato il principio di proporzionalità da parte dell'istanza precedente. Inoltre ha considerato fondato il pericolo di fuga, già avanzato dal Tribunale delle misure coercitive bernese.

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