Svizzera

Tpf: sostenitore dell'Isis condannato ma senza internamento

L'imputato, un 53enne curdo-iracheno, è stato condannato a 5 anni e 4 mesi di reclusione e all'espulsione dalla Svizzera per 15 anni

(Keystone)
12 luglio 2021
|

Nel processo d'appello al Tribunale penale federale (TPF) di Bellinzona, un sostenitore dell'Isis curdo-iracheno di 53 anni è stato condannato 5 anni e 4 mesi di reclusione e all'espulsione dalla Svizzera per 15 anni.

Si tratta di una sentenza di poco inferiore a quella inflittagli in prima istanza, ossia 5 anni e 10 mesi di prigione per sostegno al sedicente Stato islamico (Isis). La corte ha respinto la richiesta del Ministero pubblico della Confederazione (MPC) che chiedeva l'internamento. La sentenza odierna può ancora essere impugnata davanti al Tribunale federale.

Rispetto al primo verdetto, la corte non ha condannato l'uomo - che sta scontando la pena nel carcere di Frauenfeld (TG), ma che verrà presto trasferito - per partecipazione a un'organizzazione criminale, bensì per violazione della legge che proibisce lo Stato islamico e Al-Qaida. La sentenza tiene anche conto del materiale violento in possesso dell'uomo.

Nel leggera la motivazione, il giudice Andrea Blum ha sottolineato che il condannato è persona pericolosa, occupava una posizione intermedia nella gerarchia dell'Isis e impartiva ordini. L'uomo ha anche aiutato a reclutare e sostenuto, ma non istigato, il piano di sua moglie di effettuare un attacco suicida in Libano. "Il pericolo per la Svizzera è evidente", ha precisato il magistrato e, quindi, l'espulsione si giustifica.

Il cittadino curdo-iracheno, cui è stato rifiutato l'asilo, sta scontando la pena nella prigione cantonale di Frauenfeld. Il suo comportamento nella struttura - secondo un testimone è dal carcere che ha dato istruzioni per uccidere la sua ex moglie e una terza persona - giustifica per la corte un nuovo divieto di contatto fuori e dentro la prigione.

Nel corso del dibattimento, un interprete ha tradotto gli atti dal tedesco al curdo. Dato che l'imputato è in custodia da maggio 2017, sarà rilasciato tra circa 15 mesi. La richiesta della difesa per un rilascio immediato è stata respinta.

La decisione del TPF può essere impugnata davanti al Tribunale federale. Un diritto che verrà probabilmente esercitato dall'accusato, che ha gridato "ci vediamo a Losanna" nel microfono dopo l'annuncio del verdetto.

Da parte sua, il MPC ha indicato in un comunicato che aspetterà di leggere la sentenza prima di decidere se appellarsi; in particolare interessa la questione dell'internamento, centrale secondo l'accusa.

Resta connesso con la tua comunità leggendo laRegione: ora siamo anche su Whatsapp! Clicca qui e ricorda di attivare le notifiche 🔔
POTREBBE INTERESSARTI ANCHE