Il test avviato dalla Confederazione durerà diversi mesi. Saranno verificate la conformità al diritto federale, la sicurezza e le possibili migliorie
La Confederazione ha avviato una verifica indipendente del futuro sistema di voto elettronico della Posta e del suo funzionamento. Il test durerà diversi mesi e sarà uno dei fattori determinanti per concedere ai Cantoni l'autorizzazione a riprendere le prove, intenzione che alcuni di essi hanno manifestato.
La riorganizzazione della fase sperimentale prevede ora che sia direttamente la Confederazione a far verificare in modo indipendente i sistemi, assumendo in tal modo una maggiore responsabilità in questo settore, scrive in una nota diramata oggi la Cancelleria federale. L'analisi coprirà l'intero processo: dallo sviluppo al funzionamento, fino all'emissione delle carte di legittimazione e al conteggio dei risultati delle singole votazioni.
Gli esperti a cui la Cancelleria ha conferito tale mandato saranno chiamati a pronunciarsi sulla conformità con i requisiti del diritto federale, sull'efficacia delle misure di riduzione dei rischi e sui possibili miglioramenti nell'ottica di un processo di sviluppo continuo. Invece, non spetterà loro decidere in merito all'impiego o meno di un sistema.
Questa competenza rimane infatti a Confederazione (autorità di autorizzazione) e Cantoni (svolgimento degli scrutini). I risultati, pubblicati probabilmente all'inizio del prossimo anno, saranno presi in considerazione dal Consiglio federale al momento di concedere un permesso generale a un Cantone che ne fa richiesta. Le basi giuridiche per la concessione delle autorizzazioni sono state riviste e sono attualmente in consultazione.
Le fondamenta legali che si applicano all'e-voting prevedono una serie di controlli che vanno oltre la citata verifica indipendente. Per esempio, i Cantoni devono assicurarsi che il fornitore gestisca un programma di "bug bounty" pubblico, vale a dire divulghi il codice del sistema e ricompensi finanziariamente chi vi rileva un errore.
Tutte queste misure sono volte a scoprire e correggere eventuali lacune, indica la Cancelleria. L'obiettivo è garantire che i sistemi di voto elettronico e il loro funzionamento continuino a essere oggetto di verifiche e miglioramenti costanti.
Nel giugno 2019, il governo aveva deciso di congelare momentaneamente il progetto di introdurre l'e-voting, parlando di problemi relativi alla sicurezza. Erano infatti stati scoperti gravi difetti nel codice sorgente del sistema della Posta. L'azienda l'ha quindi ritirato, elaborandone in seguito uno nuovo.