Svizzera

Legge sul terrorismo: il sì sfiora il 57%

Con l'esito del voto si darà più potere alla polizia nella caccia a potenziali terroristi

Il sì alla legge ha vinto con il 56,6% (Keystone)
13 giugno 2021
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Più potere alla polizia nella caccia a potenziali terroristi: il popolo svizzero ha oggi approvato con il 56,6% dei voti una legge che rafforza sensibilmente l'arsenale di misure a disposizione delle autorità nei confronti di chi si sta radicalizzando, medita attentati o vuole raggiungere aree di conflitto. A favore si sono schierati 25 dei 26 cantoni.

L'esito finale è stato chiaro, anche se meno di quanto avrebbero potuto lasciar presagire i sondaggi delle ultime settimane, segnale forse di un consenso che si stava erodendo: i sì sono stati 1'811'765, i no 1'390'355.

La geografia del voto ha mostrato diversi cantoni romandi, a partire dal Vallese (sì al 65,0%) più propensi ad accogliere l'oggetto, forse anche per la vicinanza con la Francia, teatro di diversi sanguinosi attentati a matrice islamista. Il sostegno più tiepido - è arrivato da Appenzello Interno (sì per un'inezia: 50,01%) e da altre realtà piccole. Solo Basilea Città ha respinto la legge: i favorevoli si sono fermati al 45,1%. La gran parte dei cantoni si è schierata nella fascia di un approvazione al 55-59%: in questo gruppo figurano anche il Ticino (57,3%) e i Grigioni (58,8%). La partecipazione si è attestata al 58,8%.

La legge federale sulle misure di polizia per la lotta al terrorismo (Mpt) - questo il nome del quinto oggetto sottoposto oggi al popolo - ha raccolto numerose critiche ed è stata combattuta da due distinti comitati referendari. A far storcere il naso, anche a numerosi giuristi, è ad esempio la definizione molto vaga di terrorismo, che secondo taluni potrebbe arrivare a inglobare attività come la lotta per il clima, per i diritti delle donne o contro i vaccini Covid. È stato anche detto che le disposizioni violano i diritti dell'infanzia e mettono in pericolo i cittadini irreprensibili.

Consiglio federale e parlamento la vedono però in modo diverso: la normativa consente alle autorità di intervenire contro persone ritenute una minaccia terroristica molto prima che esse commettano reato. A questi oppositori dell'ordinamento dello stato - a partire dai 12 anni - può fra l'altro essere imposto l'obbligo di presentarsi presso un'autorità, oppure il divieto di avere contatti con persone che frequentano cerchie terroristiche, oppure ancora la proibizione di lasciare il paese o di entrare in determinate zone. Possono anche essere decisi (a partire dai 15 anni) arresti domiciliari.

La legge è nata sulla scia di attacchi terroristici di matrice islamista avvenuti in varie città europee. La parola Islam non compare però nel libretto di votazioni inviato a ogni cittadino. Un testo che ha peraltro provocato anche un'enorme quantità di ricorsi, anche da parte di un gruppo di ex procuratori pubblici ticinesi. Viene ritenuta falsa l'asserzione secondo cui la polizia non potesse finora intervenire prima che una persona commettesse un reato, un appunto che è stato mosso anche contro quanto affermato dalla consigliera federale Karin Keller-Sutter, responsabile del dossier.

Il Partito pirata spera quindi ora nel Tribunale federale, presso cui sono pendenti 600 ricorsi, il numero maggiore mai registrato per un oggetto alle urne. Secondo la formazione politica la votazione deve essere ripetuta.

Di altro parere è invece Thierry Burkart (Plr/Ag), membro del comitato a sostegno della nuova normativa: il popolo svizzero ha chiaramente mostrato di voler essere maggiormente protetto da atti terroristici e ora ci si aspetta che i contrari alla MPT accettino il responso delle urne. Tanto più che la Svizzera è certamente un obiettivo per i terroristi, come hanno dimostrato i due attacchi con coltello avvenuti l'anno scorso a Morges (Vd) e a Lugano.

Va anche detto che il popolo ha già deciso in altre occasioni a favore di testi sulla cui costituzionalità erano stati sollevati dubbi: può essere fatto l'esempio dei minareti, del burka, dell'iniziativa popolare per l'espulsione degli stranieri che commettono reati o di quella per l'Internamento a vita per criminali sessuomani estremamente pericolosi. La novità è che le proposte citate arrivavano dal popolo, quella in esame invece da governo e parlamento. I Verdi hanno comunque già annunciato che presenteranno la settimana prossima in parlamento una proposta per definire meglio il concetto di terrorismo.

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