Svizzera

Variante britannica destinata a prevalere in Svizzera

Esperti e funzionari della Confederazione prevedono una rapida diffusione a breve. 160 i casi registrati finora. Finora 66mila persone sono state vaccinate.

Ackermann
(Keystone)
14 gennaio 2021
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Berna – La variante britannica del coronavirus potrebbe diventare il virus principale in Svizzera già a febbraio. E potrebbe essere responsabile di quasi tutte le infezioni entro aprile-maggio, secondo le proiezioni della task force scientifica del Consiglio federale.

Sono 2'474 i nuovi casi di coronavirus registrati in Svizzera nelle ultime 24 ore, secondo i dati pubblicati dall'Ufficio federale della sanità pubblica (Ufsp). Sono stati segnalati altri 53 decessi e 106 pazienti sono stati ricoverati in ospedale. Il tasso di riproduzione è di 1,01. Ma sono soprattutto le nuove varianti a preoccupare gli esperti. E qui la tendenza è all’aumento, ha dichiarato in una conferenza stampa Patrick Mathys, capo della sezione Gestione delle crisi e cooperazione internazionale dell'Ufsp.

Attesa una crescita esponenziale

Finora sono state riscontrate 160 varianti del virus (martedì erano 127) grazie ad analisi di laboratorio, buona parte delle quali provenienti dalla Gran Bretagna (per 34 casi non è ancora chiara l'origine). Mathys si attende un incremento della variante britannica tra le nuove infezioni. Oggi questa rappresenta tra il 2% e il 4% dei campioni sequenziati in Svizzera, ha dichiarato Martin Ackermann, presidente della task force scientifica.

Per Ackermann, la pericolosità della variante britannica risiede nella velocità di trasmissione, con un raddoppio dei casi ogni settimana, come dimostra l'esperienza inglese e quanto sta accadendo per esempio in Danimarca. Se anche in Svizzera si diffonderà a questo ritmo, in febbraio i casi di virus mutato supereranno quelli del ceppo originario. I provvedimenti restrittivi adottati ieri dal Consiglio federale dovrebbero comunque consentire di arginare il fenomeno: i dati dimostrano che i Cantoni che hanno adottato le misure più severe la primavera scorsa sono quelli che hanno registrato il calo più veloce delle infezioni.

Nel Paese, intanto, sono state vaccinate sin qui 66 mila persone. Da martedì prossimo saranno disponibili cifre per l'insieme del Paese e per i singoli cantoni, ha dichiarato Nora Kronig dell'Ufsp.

Lassismo più costoso delle restrizioni

A parere di Monika Bütler, che all'interno della task force si occupa delle ripercussioni economiche della pandemia, i provvedimenti restrittivi, per quanto dolorosi, hanno pur sempre un impatto meno grave sull'economia e la società rispetto a un atteggiamento più lassista.

Bütler sostiene che nel fare un'analisi costi-benefici, bisogna considerare anche le ripercussioni sul sistema sanitario e i costi che ciò generare non solo per la cura e la riabilitazione, ma anche in caso di morte. Poiché le aziende che chiudono contribuiscono alla riduzione delle nuove infezioni, è giusto che ricevano un sostegno da parte delle autorità per evitare fallimenti e trovarsi così pronti per la ripresa. La Svizzera, vista la sua situazione finanziaria globale, può permettersi questo sforzo.

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