Svizzera

'Primi effetti misure, ma la situazione è ancora critica'

Secondo gli esperti della Confederazione la curva dell'aumento dei contagi da coronavirus in Svizzera comincia a dare segni di appiattimento

La parola degli esperti (Keystone)
6 novembre 2020
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La curva dell'aumento dei contagi da coronavirus in Svizzera comincia a dare segni di appiattimento, fatto presumibilmente dovuto alle misure intraprese da Confederazione e Cantoni. La strada, però, è ancora lunga, hanno sottolineato oggi gli esperti in conferenza stampa a Berna.

A livello di ospedalizzazioni e decessi ci stiamo avvicinando ai picchi della prima ondata, ha sottolineato Stefan Kuster, responsabile per le malattie trasmissibili presso l'Ufficio federale della sanità pubblica (UFSP). Se si guardano i dati sul lungo termine, la curva di crescita sembra però in un qualche modo appiattirsi, pur rimanendo su livelli troppo alti.

Non è sicuramente il caso di abbassare la guardia, ha sottolineato, ma potrebbero essere i primi effetti dalle misure prese dalla Confederazione e dai Cantoni. Conferme in questo senso si potranno però avere solo col tempo.

A livello di casi, la regione più colpita in Svizzera continua a essere la Romandia. Ciò, tuttavia, non si riflette per forza sulle ospedalizzazioni, che risultano più sparpagliate. Ad ogni modo, il trend generale è meno pessimista rispetto a solamente qualche giorno fa. Proprio ora è quindi importante tenere duro e continuare a rispettare le misure, ha concluso.

Gli ha fatto eco Martin Ackermann, presidente della task force scientifica Covid-19. I dati sembrano suggerire che la popolazione ha capito la situazione e sta rispettando le misure necessarie, ha detto. Le curve continuano a salire, ma questa salita sembra ora cominciare a essere meno ripida.

Non basta ancora

Questa situazione deve però proseguire su un termine più lungo, ha aggiunto Ackermann. Secondo alcuni dati statistici, poi, si registra ancora una mobilità eccessiva nella popolazione, fatto che potrebbe compromettere i miglioramenti. "Fate più telelavoro possibile", ha esortato, incitando a continuare la lotta contro il virus.

Invita alla prudenza anche Anne Lévy, direttrice dell'UFSP. C'è una certa stabilizzazione, fatto che però non deve far parlare di miglioramento e che ancora non si rispecchia nelle ospedalizzazioni, ha precisato.

Lo spazio nelle cure intensive degli ospedali elvetici comincia ad esempio a essere limitato. I letti a disposizione sono circa 1100 e al momento si registrano 440 pazienti Covid e altri 400. Insomma, lo spazio inizia a farsi stretto e se non si continua a fare di tutto per fermare il virus la situazione potrebbe diventare critica, ha detto, invitando ad installare l'app SwissCovid.

Gli esperti - fra i quali Thomas Steffen, rappresentante dell'Associazione dei medici cantonali della Svizzera - sono poi tornati a ricordare l'importanza di fare attenzione nelle situazioni più informali: spesso si rispettano ad esempio alla lettera le disposizioni durante le ore di lavoro, per poi dimenticarsele durante la pausa pranzo. Un atteggiamento pericoloso che rischia di far aumentare i contagi.

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