Questa settimana il tasso di positività è del 4,1%, la settimana scorsa era del 3,3%.
Continuano a crescere gli indicatori dell'infezione da Coronavirus in Svizzera. A rilevarlo sono le cifre fornite poco fa dal capo della divisione Malattie trasmissibili dell’Ufficio federale della sanità pubblica (Ufsp) Stefan Kuster. «Settimana scorsa il tasso tra nuovi contagi e test era del 3,3 per cento, mentre questa settimana è del 4,1 per cento. Si tratta di un nuovo leggero incremento», ha commentato Kuster, aggiungendo che per contro il numero di vittime per ora sta rimanendo stabile. L'infezione è particolarmente presente nei cantoni di Ginevra, Vaud e Zurigo. In tutti gli altri cantoni le cifre sono sotto il centinaio. «È chiaro che non corremmo vedere questa progressione – ha aggiunto –, tuttavia i cantoni attualmente ci dicono di essere sempre in grado di contenere la situazione attraverso il contact tracing».
Molti dei nuovi casi sono riconducibili a ritorni dalle vacanze nei Paesi vicini e dagli Stati presenti nella lista dei Paesi a rischio, per i quali è necessaria una quarantena di dieci giorni. Tuttavia, ha precisato Kuster, la maggior parte dei contagi «non viene dall'estero, ma si genera ancora all'interno della Confederazione».
Oggi i nuovi casi registrati a livello nazionale sono stati 268: si tratta del terzo il terzo giorno consecutivo sopra i 200 casi. Un'evoluzoine, ben lontana dagli oltre mille giornalieri registrati durante il picco, ma che preoccupa in particolare le regioni romande in vista della ripresa dei grandi eventi prevista a livello federale da ottobre.
Ginevra, è stato fatto notare in sede di domande, se fosse un paese indipendente sarebbe considerato a rischio e inserito nella lista nera che impone la quarantena a chi ritorna in Svizzera. «Non ci sono frontiere in Svizzera», ha fatto notare Kuster, escludendo che all'interno del Paese verranno prese misure particolari tra regioni.
Intanto giunge la notizia che nel canton Berna è deceduto il primo giovane adulto a causa del coronavirus. Aveva tra i 20 e i 29 anni. «Si tratta della prima morte in questa fascia d'età. È tragico. Non abbiamo indicazione che avesse altre malattie. Da quanto ne sappiamo, era una persona sana».
La notizia della morte del ragazzo tra i 20 e i 29 anni considerato 'sano' data in conferenza stampa è stata smentita in serata dal Canton Berna. L'errore si sarebbe generato a causa di una confusione nel rapporto clinico di una persona in isolamento e che non presenta sintomi gravi della malattia.