Svizzera

Aumentati gli ingressi e i soggiorni illegali

Dopo l'abolizione dei controlli alle frontiere, i numeri tonano a essere quelli dell'anno scorso

27 luglio 2020
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Gli ingressi e i soggiorni illegali in Svizzera sono nuovamente aumentati dopo l'abolizione dei controlli alle frontiere legati al coronavirus, tornando al livello dell'anno scorso. Lo indicano gli ultimi dati dell'Amministrazione federale delle dogane (Afd).

La Svizzera - come molti altri Stati Schengen - ha introdotto restrizioni d'ingresso di ampia portata a causa della pandemia del coronavirus. La reintroduzione dei controlli alle frontiere e l'interruzione del traffico internazionale di autobus, treni e aerei ha impedito efficacemente ai migranti già presenti in Europa di continuare la loro migrazione.

Questi controlli alle frontiere interne sono terminati il 15 giugno 2020, e i dati dell'Afd nell'ambito di soggiorno illegale, attività di passatori e i rinvii verso i paesi vicini sono aumentati in seguito al ritorno al regime di frontiera prima della straordinaria situazione dovuta al coronavirus.

Il numero di arresti per soggiorno illegale è diminuito del 54% in marzo, di quasi l'81% in aprile e del 52% in maggio. In giugno il calo è stato di poco inferiore al 5%. Nei primi sei mesi di quest'anno, tuttavia, il numero totale dei soggiorni illegali - 4211 casi - è stato nettamente più basso (-67%) rispetto all'anno precedente.

Il numero di presunti passatori ha segnato una flessione in marzo e aprile rispettivamente del 67% e 68%. In maggio la contrazione è stata del 30%, mentre in giugno si è registrato un incremento del 25%. Da gennaio a giugno le attività dei passatori secondo i dati provvisori dell'AFD sono diminuite del 64% a 145.

Nel corso del primo semestre la Svizzera ha consegnato alle autorità straniere 1667 persone entrate illegalmente in territorio elvetico, un numero del 70% inferiore a quello registrato nello stesso periodo del 2019. Anche in questo caso un forte calo è stato osservato nei mesi tra marzo e maggio. In giugno i rinvii sono stati 400, un numero più o meno uguale a quello dello stesso mese dell'anno scorso (414).

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