Un consorzio internazionale guidato dall'Università di Basilea ha perfezionato la mappa delle concentrazioni di cesio e plutonio nel suolo in Svizzera
Un consorzio internazionale guidato dall'Università di Basilea e dall'Istituto federale di ricerca per la foresta, la neve e il paesaggio (WSL) ha perfezionato la mappa delle concentrazioni di cesio e plutonio radioattivo nel suolo in Svizzera e in alcuni Paesi limitrofi. Il risultato è pubblicato sulla rivista Scientific Reports.
La mappatura si basa su un nuovo metodo di calcolo, che fa ricorso al rapporto cesio/plutonio: due radionuclidi rilasciati in particolare durante i test atomici militari degli anni '60 e anche in occasione della catastrofe di Chernobyl del 26 aprile del 1986.
Il rapporto tra cesio 137 e plutonio 239 e 240 è diverso a seconda che provenga da esperimenti militari o dalla centrale atomica ucraina. Il plutonio è frutto esclusivo di test nucleari; il cesio di entrambi, sia dell'attività militare che di quella civile. Ciò ha permesso ai ricercatori di identificare l'impronta specifica e risalire all'origine di questi radionuclidi artificiali depositati sul suolo europeo, spiega un comunicato odierno dell'Università di Basilea e del WSL.
I ricercatori del consorzio hanno utilizzato 160 campioni provenienti da una banca europea di prelevamenti di terreno effettuati nel 2009 in Svizzera, Francia, Italia, Germania e Belgio. Questi campioni sono stati prelevati da suoli di praterie, che sono rimasti stabili a partire dagli anni '60 (assenza di erosione e di accumulo) e sono rappresentativi della variabilità delle precipitazioni osservate nei paesi interessati dallo studio.
Lo studio conclude che il cesio prodotto dai test militari - effettuati nella stratosfera - è circolato nell'atmosfera prima di essere portato a terra dalle piogge in modo abbastanza omogeneo ma in quantità leggermente superiore nelle regioni più piovose, come il Massiccio Centrale, le Ardenne o la Bretagna.
Per contro, il cesio rilasciato dalla centrale di Chernobyl non ha raggiunto tali altitudini; è rimasto nella parte più bassa dell'atmosfera e ed è giunto rapidamente nel suolo con le piogge sparse a fine aprile-inizio maggio del 1986. La distribuzione delle ricadute radioattive è quindi molto più eterogenea, con concentrazioni localmente elevate in Alsazia, Franca Contea e nelle Prealpi, nel nord Italia e nel sud della Germania.
Anche la diversa distribuzione del cesio in Svizzera è dovuta alla situazione delle precipitazioni del 1986, ha detto la prima autrice Katrin Meusburger all'agenzia Keystone-ATS. Ad esempio all'inizio di maggio del 1986 in Ticino ci sono state piogge intense, e fortemente contaminate dal cesio proveniente dall'incidente al reattore della centrale ucraina.
Le nuove mappe sono destinate a servire sia alla comunità scientifica che al pubblico in generale come riferimento nel caso in cui in futuro si verificassero nuove precipitazioni radioattive.