L'autorità di vigilanza del ministero pubblico della Confederazione ha deciso di sanzionare il pg riducendogli lo stipendio dell'8% per un anno
Il procuratore generale Michael Lauber ha infranto diversi doveri d'ufficio: ha ripetutamente detto il falso, ha agito in modo sleale e ha violato il codice di condotta del Ministero pubblico della Confederazione (MPC) in modo " gravemente negligente". Lo indica oggi l'autorità di vigilanza della procura federale (AV-MPC), aggiungendo che Lauber ha provato anche a ostacolare l'inchiesta. Sotto accusa i suoi incontri con il presidente della FIFA Gianni Infantino.
"Inoltre, evidentemente il procuratore generale non vede la scorrettezza del suo operato e denota una concezione fondamentalmente erronea della propria professione", scrive in una nota l'AV-MPC, annunciando la conclusione del procedimento disciplinare nei confronti di Lauber - aperto lo scorso maggio - e sottolineando che la somma delle violazioni commesse è "considerevole".
L'indagine condotta dal giudice federale Alexia Haine - membro dell'autorità di vigilanza del MPC - ha mostrato che Lauber ha violato in più occasioni i suoi obblighi di responsabilità in particolare riguardo agli incontri con Infantino nel 2016 e nel 2017.
A Lauber, come sanzione disciplinare, è stata imposta una diminuzione salariale dell'8% - il massimo consentito ammonta al 10% - per la durata di un anno. La sanzione è stata ridotta poiché non vi sono indicazioni che il procuratore generale abbia ricevuto prestazioni pecuniarie, materiali o personali illegali. Il procuratore generale può presentare ricorso contro la decisione.
Le violazioni commesse dal procuratore generale riguardano tre incontri con il presidente della FIFA: il 22 marzo 2016, il 16 giugno 2017 e il 22 novembre 2018. Contrariamente alle disposizioni, Lauber ha omesso di redigere i verbali dei tre colloqui con Infantino.
Ai due incontri del 2016 e 2017, in cui furono discussi temi rilevanti per il procedimento, era presente anche una terza persona. "Ciò ha creato il pericolo di una violazione del segreto d'ufficio", rileva l'AV-MPC.
È inoltre provato che il 16 giugno 2017 il procuratore generale ha incontrato Infantino, contrariamente a quanto sosteneva Lauber. A questi si contesta dunque il fatto di aver più volte detto consapevolmente e intenzionalmente il falso all'AV-MPC, al Parlamento e al pubblico.
Il procuratore generale ha oltretutto ostacolato l'indagine dell'AV-MPC, influenzando personalmente la gestione delle richieste di informazioni e di edizione degli atti dell'autorità di vigilanza all'interno della procura federale "per farle illecitamente respingere oppure per trascinarle per le lunghe". Sempre in questo ambito, ha personalmente concesso a persone informate sui fatti impiegate dall'AV-MPC autorizzazioni a deporre illecite prima del loro interrogatorio.
L'autorità di vigilanza, tenendo conto dell'entità delle infrazioni, considera particolarmente gravi le violazioni degli obblighi, la condotta sleale e le informazioni non veridiche.