Abitazioni a prezzi abbordabili ed estensione della norma antirazzismo alla discriminazione omofobica convincono gli svizzeri. Lo dice un sondaggio di Tamedia, che ha interrogato oltre 11mila svizzeri fra il 19 e il 21 dicembre, in vista delle votazioni del prossimo 9 febbraio.
Per quanto riguarda la norma che vuole impedire discriminazioni basate sull'orientamento sessuale, contro la quale l'Udf ha lanciato un referendum in nome della libertà di espressione, il sondaggio Tamedia dà i favorevoli alla modifica del Codice penale avanti con il 65% e i contrari fermi al 32%. Il 55% appare già convinto del sì.
Gli elettori di tutti i principali partiti sono inclini a schierarsi con il governo, con picchi oltre l'80% nel campo rosso-verde. Appoggio arriva in particolare dalle donne (76%), meno dagli uomini (55%).
Più i votanti sono giovani e residenti nei centri urbani e più sostengono la norma che vuole punire atti e propositi omofobi. Il tasso di favorevoli raggiunge il 76% nella fascia d'età 18-34 anni e il 72% fra gli abitanti delle città.
L'iniziativa popolare "Più abitazioni a prezzi accessibili", lanciata dall'Associazione Svizzera Inquilini, raccoglie il 63% di pareri favorevoli, contro il 32% di no, mette in rilievo l'indagine pubblicata oggi. Tra i sostenitori, il 41% dice di essere sicuro della propria scelta.
Nonostante solitamente un'iniziativa perda di slancio man mano che la campagna avanza, sembra esserci margine per una vittoria del sì. Senza sorpresa, il testo raccoglie ampi consensi a sinistra (circa il 90%). Dal Ppd arriva un sostegno moderato (55%), mentre in casa Udc la situazione è praticamente di parità e in seno al Plr prevale lo scetticismo (55% di no).
A livello di categorie, a simpatizzare per l'iniziativa, che si pone come obiettivo l'aumento dell'offerta di alloggi a costi bassi e che Consiglio federale e Parlamento raccomandano di respingere, sono soprattutto le donne, gli abitanti dei cantoni latini e chi abita in città.