Svizzera

Mercato lavoro, per la Seco obbligo di annuncio rispettato

Ma la Società impresari costruttori non ci sta e chiede la sospensione nelle categorie professionali in cui vi è carenza di specialisti

Ti-Press
1 novembre 2019
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L'obbligo di annunciare i posti vacanti, introdotto a luglio 2018, è rispettato dai datori di lavoro e la sua attuazione è nel complesso conforme alla legge. Lo comunica oggi la Segreteria di Stato dell'economia (Seco, che ha tracciato un primo bilancio della novità in un rapporto. Dopo l'entrata in vigore dell'obbligo di annuncio agli Uffici regionali di collocamento (Urc), il numero di posti di lavoro si è subito impennato, assestandosi a un livello elevato, si legge in una nota odierna. Nel primo anno, i datori di lavoro hanno inviato circa 120'000 segnalazioni, per un totale di 200'000 posti assoggettati, pari cioè a quasi il triplo di quanto previsto prima dell'introduzione. In generale, l'integrazione nel sistema è stata un successo e le procedure amministrative fra le varie parti funzionano bene. Gli annunci vengono trasmessi dalle aziende stesse e, in misura crescente, dalle agenzie di collocamento private. Più dell'80% degli impieghi notificati proviene dal settore alberghiero e della ristorazione, dall'edilizia e dall'industria.

L'imposizione vale solo per le professioni con un tasso di disoccupazione nazionale minimo dell'8%. Come previsto dalla legge, ricorda la SECO, dal 1° gennaio 2020, quando scadrà il periodo transitorio, questo valore soglia verrà abbassato al 5%. In più del 98% dei casi gli URC hanno verificato i posti segnalati nel giro di 24 ore e li hanno pubblicati sul sito lavoro.swiss, nella sezione "Job-Room". Nei primi cinque giorni feriali successivi, soltanto le persone in cerca d'impiego registrate presso l'ufficio di collegamento hanno accesso a queste offerte, mediante un login personale. Ma solo un quarto di esse ha sfruttato tale vantaggio, una percentuale con grossi margini di miglioramento secondo la SECO.

Nei tre giorni seguenti l'annuncio del posto e la pubblicazione sull'apposito portale, per 64'000 dei 120'000 posti annunciati gli URC hanno proposto complessivamente 195'000 dossier di persone compatibili. Datori di lavoro e agenzie specializzate hanno quindi ricevuto almeno una candidatura per circa il 55% delle loro notifiche. Come richiesto, il 91% dei titolari ai quali è stato proposto almeno un dossier ha fornito un riscontro agli URC. Nell'8% di queste risposte, i datori di lavoro hanno comunicato di poter ingaggiare un candidato. In circa 4800 casi si è verificata almeno un'assunzione, considerando che con un solo annuncio è possibile segnalare più posti vacanti. L'Ufficio federale di statistica (UST) ha aggiornato la nomenclatura delle professioni, che sostituisce quella precedente. Sulla base di ciò, la SECO ha già divulgato su lavoro.swiss l'elenco dei generi di mestiere soggetti all'obbligo per il 2020, con riserva di approvazione del Dipartimento federale dell'economia, della formazione e della ricerca (DEFR). L'ordinanza con la lista definitiva entrerà in vigore con il nuovo anno.

Per la Ssic 'pura 

“Se una persona, nella registrazione dei dati di base dell’UST o nella registrazione della disoccupazione, si autocertifica come qualificata, questo non viene controllato nell'attuale processo di registrazione dei dati”, lamenta tuttavia la Società svizzera degli impresari costruttori (Ssic) in un comunicato. Inoltre, aggiunge, “non vi è quasi nessun tipo di aiuto per la registrazione precisa delle denominazioni professionali, come ad esempio una selezione di denominazioni professionali in diverse lingue, che fornirebbe alle persone interessate un aiuto per classificarsi in modo corretto. Neppure le autocertificazioni sono controllate sistematicamente dalla Confederazione, dai Cantoni o dai Centri URC. Per la Ssic questa situazione è inaccettabile e chiede la sospensione dell'obbligo di annunciare i posti di lavoro vacanti per le professioni con carenza di specialisti. "Tale attuazione dell'obbligo non ha nulla a che vedere con l'effetto che avrebbero voluto innescare il popolo e il legislatore. Si tratta di pura burocrazia e di inutili sforzi amministrativi per gli imprenditori", afferma Bernhard Salzmann, vicedirettore della Società Svizzera degli Impresari-Costruttori. Finché la qualità della registrazione dei dati di base non viene migliorata, l'obbligo di annunciare i posti di lavoro vacanti per le professioni qualificate deve essere sospeso, chiede l'associazione. "Siamo lieti di sostenere la Segreteria di Stato dell'economia SECO e l'Ufficio federale di statistica UST nell'ottimizzazione dei dati di base del settore principale della costruzione".

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