Svizzera

Schneider-Ammann: 'Anche senza corna'

Per il consigliere federale l'iniziativa federale 'per vacche con le corna' sarebbe 'un formidabile autogol per i contadini'

16 ottobre 2018
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Se accolta il prossimo 25 di novembre, l'iniziativa popolare "per vacche con le corna" rappresenterebbe un formidabile «autogol» per i contadini. Non solo aumenterebbe il rischio di infortuni, ma mucche e capre sarebbero costrette a rimanere più tempo nelle stalle, ha sostenuto davanti ai media il consigliere federale Johann Schneider-Ammann, raccomandando a nome del Consiglio federale la bocciatura di questa modifica costituzionale.

L'iniziativa, denominata "per la dignità degli animali da reddito agricolo", è stata promossa dalla comunità di interessi "Hornkuh" (vacca cornuta) del contadino di origine grigionese e residente a Perrefitte (Be) Armin Capaul. Il testo chiede che gli agricoltori vengano indennizzati per i costi supplementari che devono sobbarcarsi se lasciano crescere le corna ai loro animali.

Pur ammettendo di provare "simpatia" per l'iniziativa e rispetto per Capaul, capace di raccogliere 100 mila firme senza una grande organizzazione alle spalle, secondo il ministro dell'economia l'iniziativa non solo non serve a nulla, ma sarebbe addirittura dannosa per gli animali e gli agricoltori.

«Non voglio drammatizzare, ma ricevere una cornata non è piacevole», ha sottolineato Schneider-Ammann, ricordando le sue esperienze personali quale fido "aiutante" del padre veterinario nelle sue visite agli allevatori.

A detta del consigliere federale bernese, la Confederazione fa già molto per promuovere il benessere delle bestie, come dimostra la sua politica agricola.

Per il ministro Plr, che lascerà la carica a fine anno, l'iniziativa rischia invero di ottenere l'effetto contrario a quello perseguito, visto che gli animali con le corna dovrebbero rimanere nelle stalle per evitare di ferirsi tra loro o di fare male a qualcuno. D'altronde, ha sottolineato, «non è scientificamente provato che la decornazione faccia soffrire gli animali». Per questo motivo, «non sono previste sovvenzioni».

Iscrivere poi nella Costituzione un sovvenzionamento "sine die" per quei contadini che non tagliano le corna dei loro animali, rischierebbe di suscitare altri desideri simili.

I 10-30 milioni (10 milioni a breve termine e 30 in seguito, ndr) necessari per finanziare queste nuove sovvenzioni dovrebbero essere compensati all'interno del budget destinato all'agricoltura (3,8-4 miliardi di franchi l'anno). «I conflitti sono già programmati: temo infatti che non si troverebbero contadini pronti ad assorbire il colpo», ha puntualizzato Schneider-Ammann.

L'iniziativa creerebbe secondo il governo maggiore burocrazia, anche solo per censire tutte le bestie con le corna possedute da ogni singolo contadino. La modifica costituzionale, se approvata alle urne, restringerebbe inoltre anche la libertà imprenditoriale del singolo.

«I contadini devono essere liberi di decidere se allevare animali con o senza corna e non devono essere condizionati da eventuali aiuti finanziari», ha spiegato il responsabile del Dipartimento dell'economia, della formazione e della ricerca.

15 milioni l'anno

A detta dei sostenitori dell'iniziativa, se accolto il testo costerebbe 15 milioni all'anno alla Confederazione. Secondo i fautori dell'iniziativa, non si tratta di impedire l'asportazione delle corna - il 90% dei bovini è privo di queste sporgenze -, bensì di promuovere una detenzione rispettosa del bestiame. Nella maggior parte dei casi, soprattutto per i capi da latte, rimuovere queste sporgenze resta un'operazione dolorosa, malgrado le precauzioni prese. Vitelli e capretti subiscono questo trattamento per cauterizzazione dopo due settimane di vita: viene utilizzato un ferro incandescente a una temperatura di 700 gradi. Il giorno dopo gli animali, nonostante l'anestesia e la somministrazione di antidolorifici, sono ancora sofferenti.

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