Più protezione contro la violenza domestica, la legge federale va accolta

La legge federale volta a migliorare la protezione delle vittime di violenza deve essere accolta. È quanto suggerisce la Commissione degli affari giuridici del Nazionale alla propria Camera, dopo l'approvazione già arrivata dagli Stati. Il testo - ricorda un comunicato odierno dei Servizi del Parlamento - prevede una serie di misure con cui migliorare ulteriormente la protezione delle persone vittime di violenza domestica o di stalking, ad esempio l'introduzione di dispositivi elettronici per sorvegliare il rispetto dei divieti di avvicinamento e di contatto. La commissione è entrata in materia senza controproposte. Durante la deliberazione di dettaglio si è ampiamente allineata alla posizione del Consiglio degli Stati e, con 18 voti contro 5, ha deciso che i costi per eseguire una sorveglianza con dispositivo elettronico possono essere addossati all'autore del reato. La maggioranza (13 voti contro 9 e 1 astenuto) vorrebbe fare lo stesso con le spese giudiziarie. Una minoranza vuole invece mantenere intatto il principio di gratuità di tali procedimenti, mentre un'altra vuole sancire che la vittima non debba patire oltremodo a causa di questo provvedimento, dato che spesso vittima e autore di violenza domestica sono economicamente legati tra loro. La commissione vuole che, se richiesta dalla vittima, rimanga possibile la sospensione del procedimento in caso di reati perseguibili d'ufficio. In futuro, tuttavia, le autorità penali dovranno decidere considerando l'insieme delle circostanze, per ridurre il rischio che la vittima possa essere messa sotto pressione dall'imputato. La commissione si rammarica del fatto che nell'ambito di questo disegno il governo abbia rinunciato a proporre l'introduzione di una disposizione specifica contro lo stalking. Con 20 voti contro 3 ha deciso d'incaricare l'Amministrazione di redigere un documento interlocutorio che le fornisca le basi sulle quali decidere possibili ulteriori passi.