Svizzera

Più protezione per le vittime di stalking e violenza domestica

Il Consiglio nazionale, nonostante l'opposizione dell'Udc, conferma una (parziale) stretta contro gli autori di questi reati, fra le misure previste il braccialetto elettronico

18 settembre 2018
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Le vittime di violenza domestica e stalking devono essere meglio protette. In futuro, gli autori di tali atti potranno vedersi imporre un braccialetto elettronico. Oggi il Consiglio nazionale si è allineato alle principali decisioni degli Stati nell'ambito dell'esame della legge federale volta a migliorare la protezione delle vittime di violenza.

Nella votazione il plenum ha approvato il progetto con 122 voti contro 62 provenienti quasi esclusivamente dai ranghi dell'Udc. Il dossier ora ritorna comunque alla Camera dei cantoni.

Il governo ha deciso di intervenire nel diritto penale e civile, dopo una valutazione delle norme vigenti e in risposta a diversi interventi parlamentari. Malgrado gli sforzi intrapresi per combattere questi fenomeni, però, negli ultimi anni non si è assistito a una diminuzione dei casi di violenza domestica.

Nel 2017 sono state registrate oltre 17'000 infrazioni in questo ambito, ossia 46 al giorno. Questa situazione ha portato alla morte di 21 persone e a 74 tentativi di omicidio, ha spiegato Viola Amherd (Ppd/Vallese) a nome della commissione.

Misure (poche) a protezione delle vittime

Le modifiche che saranno apportate al diritto civile e penale non rappresentano tuttavia cambiamenti fondamentali, ma miglioramenti puntuali. Il testo prevede una serie di misure con cui migliorare ulteriormente la protezione delle persone vittime di violenza domestica o di stalking, ad esempio l'introduzione di dispositivi elettronici per sorvegliare il rispetto dei divieti di avvicinamento e di contatto.

Come detto, la Camera del popolo si è ampiamente allineata alla posizione del Consiglio degli Stati. Tuttavia, con 95 voti contro 82 e 1 astensione, ha deciso che i costi per procedure giudiziarie possono essere addossati all'autore del reato, in particolare in caso di violenza.

Una minoranza, guidata da Philippe Bauer (Plr/Neuchâtel), avrebbe voluto attenersi allo statu quo, ritenendo che la vittima non debba patire oltremodo a causa di questo provvedimento, dato che spesso vittima e autore di violenza domestica sono economicamente legati tra loro. Una minoranza di sinistra avrebbe invece voluto mantenere intatto il principio di gratuità di tali procedimenti. Entrambe le proposte sono state però bocciate dalla maggioranza del plenum.

A livello penale il Consiglio federale si è espresso anche a proposito della sospensione o dell'abbandono di un procedimento per lesioni semplici, vie di fatto reiterate, minacce o coazione nei rapporti di coppia: la decisione sulla prosecuzione del procedimento non dipenderà più unicamente dalla volontà della vittima. In futuro, spetterà alle autorità penali decidere considerando l'insieme delle circostanze, per ridurre il rischio che la vittima possa essere messa sotto pressione dall'imputato.

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