Svizzera

Arolla, i due gruppi di alpinisti avevano mete diverse

La procura vallesana spiega i dettagli della tragedia precisando che la guida non ha abbandonato il gruppo nella notte. I colleghi: 'Era ben attrezzato'

(foto Keystone)
3 maggio 2018
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Il Ministero pubblico vallesano ha spiegato oggi i dettagli della tragedia. I due gruppi di escursionisti hanno dormito nella medesima capanna 'des Dix' nella notte tra sabato 28 e domenica 29 aprile ma per il giorno seguente avevano mete diverse.  Al mattino, infatti, si sono separati: il gruppo francese - senza una guida - era diretto verso la capanna Vignettes, mentre il team italiano - con a capo la guida alpina Mario Castiglioni di 59 anni originaria di Como ma residente in Ticino, contitolare dell’agenzia MLG Mountain Guide di Chiasso che aveva organizzato la spedizione - andava verso la capanna Nacamuli, in Italia. 

A causa del maltempo, i gruppi hanno poi cambiato percorso.  Verso le 10 di domenica, nelle vicinanze del passo della Serpentine, "i due gruppi sembrano aver incominciato a deviare dall’itinerario normale. La meteo era cattiva e la visibilità limitata a pochi metri". La polizia vallesana sottolinea che Castiglioni non ha mai abbandonato il suo gruppo nel corso della notte. E’ morto in seguito a una caduta, ma non viene detto in che circostanze, è stato ritrovato più sotto rispetto al resto del gruppo: è stato il primo a morire nella tragedia, non si sa se per il freddo o per una caduta o per entrambe le ragioni.

Mario Castiglioni "aveva con sé tutti i dispositivi necessari per la sicurezza, Gps, telefono satellitare e smartphone con carta topografica svizzera". Lo riferisce, in una nota, il Collegio nazionale guide alpine italiane, "costantemente in contatto con il Soccorso alpino vallesano e la polizia vallesana". Inoltre "il gruppo era perfettamente attrezzato per l'itinerario dal punto di vista dell'equipaggiamento". "Il gruppo guidato da Mario Castiglioni - ricostruiscono le guide - era partito dalla Cabane des Dix come da programma e nei tempi previsti per un regolare svolgimento della gita. Le condizioni della neve e le previsioni meteo permettevano di compiere il percorso. Le previsioni parlavano di un peggioramento meteo, ma comunque compatibile con il tempo necessario a coprire la tappa che di solito richiede circa 6 ore di marcia"

I 14 escursionisti sono rimasti bloccati da una bufera domenica sopra Arolla. Le persone decedute sono sei cittadini italiani e una bulgara. L’ultima vittima, un’italiana di 42 anni, è morta all’ospedale ieri a fine giornata. Due persone versano tuttora in gravi condizioni, ma la loro vita non è più in pericolo. Altre cinque hanno riportato una leggera ipotermia.  

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