Svizzera

Claudio Zali: Autopostale rimborserà il Ticino

Per il direttore del Dipartimento dei trasporti, il Cantone aveva più volte segnalato all'Uft la difficoltà a ricostruire i costi dell'azienda

Ti-Press
20 febbraio 2018
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Il Cantone Ticino verrà rimborsato dalla Posta per i danni derivati dalle manipolazioni contabili da parte di AutoPostale. Lo ha dichiarato ieri in parlamento il Consigliere di Stato leghista Claudio Zali in risposta a una interpellanza presentata lo scorso 8 febbraio dal granconsigliere socialista Raoul Ghisletta (primo firmatario).

Il direttore del Dipartimento del territorio ha dapprima spiegato che le imprese sono obbligate dalla legge federale sul trasporto viaggiatori a presentare in modo dettagliato a Cantoni e Confederazione (dunque ai committenti) i loro preventivi annui. Per le imprese che operano solamente in Ticino i costi per l’offerta di trasporto sono ricostruibili, mentre per quelle che operano a livello nazionale (come Ffs e AutoPostale) è più difficile, ha sottolineato Zali: «Il Cantone non ha accesso ai dettagli e ai dati completi di tutta la Svizzera». Per questo motivo – ha affermato – è necessario far capo alle informazioni e alle analisi dell’Ufficio federale dei trasporti (Uft).

Zali ha poi aggiunto che la Sezione della mobilità del Cantone aveva segnalato più volte all’Uft le difficoltà a ricostruire in modo completo tutti i dati presentati da AutoPostale.

Il Consigliere di Stato ha poi espresso la sua opinione sulla vicenda che vede AutoPostale al centro di uno scandalo contabile generato da una pratica dubbia che ha consentito alla filiale della Posta di incassare indebitamente sussidi per almeno 78 milioni di franchi: «Qualsiasi irregolarità va stigmatizzata, a maggior ragione se si tratta di denaro del contribuente versato a un’azienda pubblica». Per Zali le malversazioni scoperte dall’Uft vanno ora regolate al più presto e si aspetta che la Posta agisca con la massima trasparenza e restituisca la somma dovuta ai rispettivi committenti.

Alla domanda se il Cantone Ticino verrà rimborsato, il direttore del Dipartimento ha risposto: «In base alle informazioni finora disponibili sì». Inoltre verrà anche valutato se AutoPostale deve rimborsare anche le linee di tipo urbano per le quali la Confederazione non è committente, ha aggiunto.
Infine Zali ha indicato che non risultano altre società di trasporto ticinese toccate dalla questione: «Si trattava di un sistema di gestione finanziaria e di contabilizzazione interno ad AutoPostale».

La vicenda finirà molto probabilmente al centro del dibattito durante la prossima sessione delle Camere federali: Ps e Plr hanno infatti chiesto un dibattito urgente sulla situazione di Autopostale.

I Cantoni verso la via legale

I Cantoni potrebbero intraprendere un’azione legale contro AutoPostale per quanto riguarda le manipolazioni contabili da parte della filiale della Posta. Si tratterebbe di una procedura inedita a livello svizzero. L’idea si starebbe facendo strada soprattutto in Vallese, dove AutoPostale copre oltre 1’200 chilometri. Lo ha riferito ieri la Rsi, ricordando che anche il Canton Giura aveva già sollevato dubbi sull’operato dell’azienda.

Il Vallese aveva avanzato delle domande alla Posta dopo aver riscontrato spese generali difficili da giustificare. Anche se non sospettavano delle malversazioni, le autorità vallesane si sono stupite per non aver ricevuto risposte precise. Non è tuttavia ancora chiaro quali linee siano state toccate dalle fatture modificate e quindi chi bisognerà rimborsare. Sono infatti numerosi i Comuni vallesani che hanno contratti di prestazione locale con AutoPostale.

Che queste irregolarità siano avvenute all’interno di un’azienda di servizio pubblico stupisce anche una ditta privata di trasporto locale: le misure intraprese dall’autorità di sorveglianza bastavano forse per controllare una piccola azienda ma non un’impresa delle dimensioni della Posta, ha affermato alla Rsi il direttore dell’impresa.

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