Svizzera

Finita nella lista Falciani, nessun indennizzo dalla banca per una cliente italiana

(Gabriele Putzu)
18 settembre 2017
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Nessun indennizzo per una cittadina italiana finita nel mirino del fisco in patria a causa dei dati bancari rubati da Hervé Falciani. Il Tribunale federale ha accettato un ricorso della banca HSBC contro una decisione precedente del Tribunale di appello ticinese. Titolare dal 1999 di un conto bancario non dichiarato alle autorità fiscali italiane, la donna era stata informata per lettera dalla banca del furto di dati commesso da Falciani, dati fra i quali figuravano verosimilmente quelli relativi alla sua relazione bancaria.

Poiché la corrispondenza destinata alla cliente veniva trattenuta come pattuito presso la banca, la donna era venuta a conoscenza del furto soltanto ad aprile. Per questo motivo l’italiana aveva rimproverato all’istituto di averle impedito di regolarizzare volontariamente la propria situazione, beneficiando delle agevolazioni previste dallo scudo fiscale. Dopo essere stata convocata nel settembre 2010 dalla Guardia di finanza italiana, la donna ha dovuto fare i conti con una serie di recuperi d’imposta e sanzioni. da qui la richiesta alla banca per quasi 40mila euro.

In prima istanza il Pretore di Lugano ha ritenuto che la banca avesse violato sotto due profili il contratto di mandato che la legava alla cliente: in primo luogo, tramite Falciani, ha leso l’obbligo del segreto bancario e il dovere di discrezione e di fiducia dovuto alla donna; in secondo luogo, una volta resasi conto del furto dei dati, la banca non ha informato adeguatamente la cliente. Il Pretore aveva dunque concesso alla donna un risarcimento di oltre 32mila euro, una somma portata a quasi 31mila euro dal Tribunale di appello.

Ora i giudici federali hanno ribaltato il verdetto, convinti che all’origine delle sanzioni inflitte dalle autorità fiscali italiane "sta la decisione consapevole della cliente di non dichiarare in Italia il conto bancario svizzero e di non avere voluto approfittare dei diversi scudi fiscali per mettersi in regola". In simili circostanze – rilevano – è escluso che la cliente possa riversare sull’istituto bancario la multa inflittale dal fisco italiano.

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