Svizzera

Croazia: Sommaruga e il Ps lasciano l'aula del Nazionale dopo le dichiarazioni dell'Udc Köppel. Sì, comunque, alla ratifica della libera circolazione 

26 aprile 2016
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Sì all’estensione alla Croazia dell’Accordo sulla libera circolazione delle persone. Il Consiglio nazionale ha approvato – con 122 voti a 64 – la ratifica del protocollo aggiuntivo in materia, firmato dalla Svizzera a Bruxelles all’inizio di marzo, con la sola opposizione dell’Udc. Il dossier va agli Stati. Come detto, solo l’Udc si è opposta alla ratifica, ritenendola incompatibile con l’articolo costituzionale accettato dal popolo il 9 febbraio del 2014. Anche il Consiglio federale era di questo avviso dopo la votazione e ha cambiato idea spinto da Bruxelles, ha affermato Roger Köppel (Udc), accusando Simonetta Sommaruga di sedersi con leggerezza sulla Costituzione. In segno di disappunto nei confronti delle dichiarazioni del deputato democentrista, la ministra di Giustizia e polizia ha abbandonato l’aula, accompagnata dall’insieme del gruppo socialista. Le ripercussioni sfavorevoli della libera circolazione sono evidenti soprattutto a sud delle Alpi, ha in seguito insistito Marco Chiesa (Udc). Non è il momento di lasciare la porta aperta a giochi di prestigio, ha aggiunto, e di piegare le ginocchia davanti all’Ue. La via bilaterale è un’insieme e non c’è motivo di discriminare i croati rifiutando loro la libera circolazione, ha replicato Tiana Moser (Verdi liberali). Oltretutto metteremmo a rischio gli Accordi bilaterali e priveremmo la Svizzera di importanti programmi di ricerca come Orizzonte 2020, hanno ripetuto molti oratori. Ne va del futuro della piazza scientifica ed economica svizzera: l’Accordo sulla libera circolazione delle persone ha ampiamente contribuito alla crescita e al basso tasso di disoccupazione, ha da parte sua rilevato Manuel Tornare (Ps). Claude Béglé (Ppd) ha invece parlato di 'dilemma giuridico',  da risolvere con il buon senso per consolidare la via bilaterale. La questione croata è a suo avviso un preambolo indispensabile alla ripresa dei negoziati con Bruxelles. Analoga la posizione del Plr, che ha insistito tuttavia affinché il Consiglio federale non ratifichi il protocollo prima di aver trovato con l’Ue un’intesa su come applicare il nuovo articolo costituzionale. È quello che il governo intende fare, ha garantito Sommaruga. Il via libera del Parlamento non viola ancora la Costituzione, dato che il governo deciderà il momento opportuno per la ratifica, ha ricordato la ministra. Il Consiglio federale spera di trovare un’intesa con l’Ue questa estate.

 

 

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