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E venne infine il giorno di Harry Kane il magnifico

A 32 anni quasi suonati, il centravanti inglese ha messo finalmente le mani sul suo primo trofeo in carriera

6 maggio 2025
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Si spegneva il 6 maggio 1985, esattamente quarant’anni fa, il grande Ledio Zanetti, prolifico attaccante attivo nel campionato svizzero per una buona dozzina d’anni. Nato nella città della Limmat nel 1925, oltre alla casacca del Bellinzona, subito dopo la Seconda guerra mondiale vestì con mirabile profitto pure quella di entrambi i maggiori club tigurini, Grasshopper e Zurigo, per i quali – come detto – segnò valanghe di reti.

E allora com’è possibile che, ci scommetto, quasi nessuno di noi l’ha mai sentito nominare? Perché nella sua pur lunga carriera non ha mai vinto nulla, ecco perché. Spesso, infatti, a definire un campione, più che la sua bravura è ciò che di lui resta stampato negli annali delle grandi manifestazioni, dove purtroppo i secondi classificati non trovano spazio alcuno.

La digressione storica altro non serve che a introdurre – prendendola larga – l’argomento di oggi, e cioè il fatto che, nel corso del weekend appena concluso, quello di Harry Kane per la prima volta figura fra i nomi dei vincitori di una kermesse calcistica, ponendo termine a un sortilegio che iniziava a preoccupare tutti quanti, tranne forse proprio il diretto interessato.

Dopo anni di piazzamenti d’ogni sorta e molteplici finali perse, infatti, l’attaccante inglese col Bayern Monaco ha finalmente messo le mani su un trofeo, e cioè la Bundesliga. Per quanto impossibile paia, l’ex bandiera del Tottenham ed emblema della nazionale dei Tre leoni – nonostante una carriera invidiabile – in effetti non aveva fin qui conquistato nemmeno il più insignificante torneo a cui aveva preso parte nella sua lunga vita da professionista. E ciò, inevitabilmente ma non per forza giustamente, ne aveva ridimensionato agli occhi di molti il valore assoluto.

Ora però la maledizione è stata sfatata, e il buon Kane – a 32 anni quasi suonati – può godersi le mostrine di cui finora non aveva potuto gloriarsi. Si trattava fino a ieri, senz’ombra di dubbio, del più grande calciatore al mondo fra quelli che non erano mai saliti sul gradino più alto del podio, e da domani sarà invece il primo atleta a gioire per essere stato scippato di un record che pareva destinato ad appartenergli per l’eternità.

Scartato dalle giovanili dell’Arsenal quando aveva 8 anni, il piccolo Harry invece di deprimersi trasformò quella bocciatura nella benzina che l’avrebbe spinto ad affermarsi infine presso i rivali cittadini del Tottenham, anche se ben pochi addetti ai lavori avrebbero scommesso su una sua consacrazione ad altissimi livelli. Carattere mite, facilissimo da gestire e dotato di ottima tecnica, gli veniva rimproverato di essere troppo inquadrato, troppo poco casinista, eccessivamente lontano insomma dal modello di giocatore pìcaro che tanto piace a certi tifosi e a chi scrive di sport.

Grazie al tecnico Mauricio Pochettino, riuscì comunque a imporsi nelle file degli Spurs, e Kane all’argentino fu sempre riconoscente: si oppose all’ammutinamento dello spogliatoio che avrebbe voluto il siluramento del coach, e con lui guidò il Tottenham a risultati che non otteneva più da tempo immemorabile – fra cui addirittura una finale di Champions League, roba mai vista prima – lasciando la propria firma sugli anni che vedevano la squadra abbandonare White Hart Lane, chiedere ospitalità a Wembley e infine accasarsi nella nuova dimora da mille milioni di sterline.

Demolito ogni record dentro e fuori dal club, e divenuto il primo uomo nella storia della Premier League a risultare il migliore nella stessa stagione sia fra i cannonieri sia fra gli assistmen, un paio d’anni fa passò al Bayern e, suo malgrado, riuscì nella non facile impresa di non far vincere il campionato ai bavaresi, che lo conquistano in pratica sempre, finendo per corroborare la teoria dei gonzi, secondo i quali il ragazzo portava addirittura sfiga.

Wayne Rooney e Gary Neville – per fortuna – concordano invece nel definirlo il più grande giocatore inglese della storia, e chi siamo noi per dubitare del parere di gente di questo calibro?