SALTO CON GLI SCI

Tra mille dubbi gli svizzeri si avvicinano alla Tournée

Nelle qualificazioni a Oberstdorf, prima gara del Quattro trampolini, al via soltanto Gregor Deschwanden

27 dicembre 2022
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I saltatori svizzeri si avvicinano alla Tournée dei quattro trampolini con un numero ridotto di atleti e ambizioni molto limitate. Alcune difficoltà possono essere spiegate, altre sono misteriose. «È uno sport molto, molto complicato – afferma Dominik Peter, il miglior saltatore della Svizzera –. E quando qualcosa non funziona, di solito è ancora peggio». Ed è proprio quello che sta accadendo agli atleti svizzeri, le cui ali rifiutano di aprirsi.

Nel caso del ventunenne Peter, medaglia di bronzo ai Mondiali juniores del 2021, e di Killian Peier, che dovrebbe essere il leader della squadra, il tarlo può essere spiegato. Peter ha dovuto subire due operazioni al ginocchio destro in primavera (dopo un’operazione al ginocchio sinistro l’anno scorso) e quindi in estate non ha potuto allenarsi.

Peier, che si è classificato terzo ai Mondiali élite nel 2019, ha sofferto di un’infiammazione del tendine rotuleo in autunno. «Ho fatto solo il dieci per cento dei salti previsti – racconta il ventisettenne vodese –. Quindi mi manca il feeling giusto, i salti non sono ancora fluidi».

C’è poi il caso di Gregor Deschwanden. «È un bel mistero», dice Berni Schödler, responsabile del salto con gli sci svizzero. Il lucernese è stato uno dei migliori nel GP estivo. Ma quest’inverno in Coppa del mondo è riuscito ad andare a punti solo due volte (25° nella seconda gara a Engelberg, 28° la settimana precedente a Titisee-Neustadt). «Risultati non certo sufficienti, considerando tutti gli sforzi fatti», ha aggiunto Schödler. Lo stesso Deschwanden non riesce a spiegare la differenza. «Ho trascorso la migliore estate della mia carriera – afferma il 31enne lucernese scuotendo la testa –. Naturalmente, sognavo altri risultati».

Secondo lui, il problema risiede nell’incapacità di rimanere rilassato nella fase di volo. Troppi dettagli non funzionano. «Quando si hanno poche cose a cui pensare, la mente è più libera. Quando ci sono più dettagli da tenere sotto controllo, tutto è un po’ troppo controllato e non abbastanza fluido».

La sua situazione è emblematica della complessità del salto con gli sci. Quando tutto funziona, molte cose accadono automaticamente: quando non è così, diventa molto difficile trovare il necessario stato di rilassamento. Inoltre, alla squadra svizzera manca un leader di successo che possa guidare gli altri.

«Naturalmente, la situazione sarebbe più tranquilla anche per gli allenatori – concorda Deschwanden –. Non è piacevole per nessuno. Tutti sono sotto pressione».

Gregor Deschwanden sarà l’unico svizzero a partecipare alle qualificazioni della prima gara della Tournée, in programma mercoledì a Oberstdorf. Rimane fiducioso dopo i progressi compiuti a Engelberg. «Non mi manca molto. Con il necessario relax, posso compiere il passo necessario», dice il lucernese, che non vuole più dover tremare per qualificarsi al secondo turno.

Per i suoi compagni di squadra, questa settimana si tratta di ritrovare la fiducia nella Continental Cup di Engelberg. Per poter partecipare alla Tournée è necessario classificarsi tra i primi 5 o i primi 10 posti. In particolare, Killian Peier vuole essere presente il 4 gennaio a Innsbruck sulla stessa collina dove ha vinto la medaglia di bronzo mondiale.

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