Parigi 2024

Il gran giorno di Noè Ponti in vasca per i 200 delfino

Martedì il locarnese scende in acqua per il suo primo impegno ai Giochi parigini, puntando in alto: ‘Qui dovrei essere più veloce’

Pronto per il gran ballo
(Keystone)
29 luglio 2024
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Per il nuoto a tinte rossocrociate, i Giochi non sono certo iniziati nel migliore dei modi. A invertire la tendenza ci proverà allora Noè Ponti, che scenderà in acqua martedì per giocare le sue carte nei 200 m delfino.

«Il mio obiettivo qui a Parigi è quello di raggiungere due finali», dice senza mezzi termini il locarnese, che sarà anche impegnato nei 100 m delfino (venerdì), distanza sulla quale tre anni fa a Tokyo aveva centrato il bronzo olimpico. «La mia disciplina prediletta, ovviamente, sono i 100 m delfino, ma ho i mezzi per cercare il risultato anche sulla distanza doppia qui a Parigi».

In finale tutto è possibile

Ormai già abituato alle grandi ribalte, Ponti non ha mutato il suo modo di viverle: «Lo scoglio più duro, e questo è un sentimento un po’ comune a tutti i nuotatori, è quello delle semifinali. È solo una volta superato anche questo che ci si può finalmente permettere di pensare alla gara per le medaglie. Se ci arrivi, hai la tua chance: se mi qualifico per una finale, poi tutto è possibile», sottolinea il vicecampione europeo del 2022 dei 100 m delfino (in vasca grande), titolo che poi non era riuscito a difendere quest’anno, a metà giugno, a causa di una gastroenterite che l’aveva costretto a dichiarare forfait allo stadio delle semifinali: «Quel giorno stavo davvero male. Avevo zero energie e avevo vomitato parecchio. L’indomani però andavo già meglio, al punto che avevo già potuto riprendere con gli allenamenti. In complesso quello non è stato un weekend piacevole, ma le ultime settimane sono state molto positive», rassicura il 23enne, che conta di ritrovare il picco della sua forma alla Défense Arena, con la speranza di replicare lo strabiliante 50"16 fatto segnare nei 100 m in occasione dei Campionati svizzeri di Uster lo scorso aprile (il 19esimo tempo assoluto da sempre, ndr). «Quel giorno ero in buona forma, e calmo sul piano mentale. Per questi Giochi abbiamo lavorato duramente, e dunque qui dovrei essere anche più veloce».

‘C'è ancora del potenziale’

«A Uster, a ogni buon conto, non ero al picco della mia forma: diciamo che ero attorno al 70% delle mie possibilità, ragion per cui posso fare ancora meglio. Spero di raggiungere il 100% qui a Parigi, pur sapendo che siamo alle Olimpiadi, e dunque la pressione sarà decisamente maggiore. Conto di essere più veloce, soprattutto nei 200 m, dove sento di poter limare ancora qualche secondo al mio personale».

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