Inti Pestoni e l'Ambrì Piotta tornano da Berna con un successo pieno che mancava addirittura dal 7 dicembre. ‘Abbiamo lottato, con la giusta attitudine’
Bisogna tornare indietro addirittura sino a inizio dicembre per ritrovare un Ambrì che lascia il ghiaccio salutando i propri tifosi con i tre punti in tasca. Al netto delle pause per la Nazionale e per la Spengler, è passato un mesetto da quella sera in cui Inti Pestoni decise con un suo gol la sfida casalinga contro il Davos, e anche in quel di Berna – dopo essere andato a segno per la seconda serata di fila – il ‘match winner’ è proprio l’attaccante numero 18, che al tredicesimo di un terzo tempo più incerto che mai s’inventa il numero che traghetterà i biancoblù verso il primo successo pieno da molte settimane. In verità, il bernese Romain Loeffel – difensore di indubbio talento, ma non nuovo ad azzardi del genere – gli dà una grossa mano, lanciandosi in un dribbling suicida senza copertura alla linea blu offensiva: tuttavia, il piccolo attaccante ticinese è bravissimo a leggere la situazione, e dopo aver seminato il rivale è ancor più bravo nel gestire il puck in zona offensiva, continuando la sua discesa all’esterno in maniera apparentemente disinteressata, continuando a seguire con lo sguardo il compagno che lo sta per raggiungere sul lato opposto, cioè De Luca. Così, mentre lo stesso Loeffel e il ceco Klok si prodigano per chiudere il varco al centro, improvvisamente Pestoni mira alla gabbia e fa secco l’incolpevole Wüthrich con un polsino chirurgico sul palo lontano: Berna 2, Ambrì 3. Una sberla in pieno volto da cui gli Orsi non si riprenderanno. Pur se nel finale, prima del definitivo 4-2 di Kubalik a porta vuota (frutto, in verità, di una sfortunata autorete di Scherwey), il solidissimo Senn dovrà ringraziare il palo che sta alla sua sinistra, che s’immola sulla conclusione a botta sicura di Vermin, a 2 minuti e 15 dalla fine. «A dire il vero, per me è stata una vera battaglia quasi per tutta la partita, tuttavia sono contento per com’è finita – rivela ai microfoni di Rsi il trentatreenne attaccante ticinese, schierato per l’occasione a fianco di De Luca e Kostner, dopo essere stato scambiato con Bürgler –. Sapevamo che sarebbe stato difficile, ma siamo arrivati qui con la giusta attitudine: abbiamo lottato, Phil (Maillet, ndr) ha fatto una grande partita, e siamo riusciti a portare a casa i tre punti, finalmente». Detto di Pestoni, infatti, sul ghiaccio della capitale è soprattutto la prima linea a trascinare l’Ambrì, con un Maillet davvero in grande spolvero – oltre al suo gol, memorabile è il giochetto con cui incravatta il povero Untersander, prima di servire all’immancabile Kubalik il disco del 2-2, al 38’55’’ – in un mercoledì sera in cui, però, ci sono parecchie altre cose che balzano all’occhio: dalla disciplina difensiva al gran numero di dischi recuperati, dinnanzi a un avversario dalle indiscusse qualità, tecniche in special modo, che gli uomini di Tapola contano di far fruttare prima o poi. Invece, nonostante un maggior numero di tiri e una quantità superiore di occasioni da rete nitide davvero, alla fine a venir premiata è la lucidità dei biancoblù, di cui Luca Cereda potrà andar fiero. «Penso che stavolta siamo stati abbastanza bravi sul piano difensivo, e a parte in alcuni frangenti non abbiamo concesso molto a una squadra come il Berna, che non è secondo in classifica per caso – aggiunge Pestoni –. In verità, noi arriviamo sempre alle partite con la stessa mentalità e la volontà di fare il nostro gioco, però magari contro avversari meno quotati c’è chi crede di poter fare qualcosa in più, di più bello, ma non è in quel modo che si vincono le partite».