HOCKEY

‘Sarà un compito molto arduo’, nonostante Lian Bichsel

Lunedì in Canada la Nazionale Under20 di Marco Bayer debutta al Mondiale U20. ‘Non abbiamo ragazzi che possono decidere le partite da soli, è la verità’

Il gigante solettese è tornato, ma potrebbe non bastare
(Keystone)
23 dicembre 2022
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L’obiettivo minimo è chiaro: ai Mondiali giovanili in Canada, che scattano lunedì (alle 17, ora Svizzera, contro la Finlandia) a Moncton e Halifax, la Svizzera Under20 di Marco Bayer deve arrivare almeno ai quarti di finale. Tuttavia, lo stesso cinquantenne tecnico di Uster dice che sarà un compito «molto arduo».

Inserita nel girone B, a Moncton, nel Nuovo Brunswick, la nazionale rossocrociata sa che per uscire indenne dalla prima fase dovrà lasciarsi alle spalle almeno due avversarie, e tra Finlandia, Stati Uniti, Slovacchia e Lettonia, le squadre su cui fare la corsa, secondo logica, dovrebbero essere le ultime due. «Ma è inutile girarci attorno: la verità è che in questa squadra non ci sono giocatori in grado di decidere, da soli, una partita – dice, più schietto che mai, Marco Bayer –. È questo il motivo per cui questi Mondiali non saranno facili per noi».

Da qui all’inizio del torneo, da una selezione che attualmente conta ventotto giocatori (tra cui il biancoblù Simone Terraneo, gli ormai ex bianconeri Lorenzo Canonica e Brian Zanetti e i ticinesi d’origine Mathieu Croce e Attilio Biasca) Bayer dovrà tagliare cinque elementi, ma quanto a modo di giocare il coach ha le idee ben chiare. «Nelle ultime settimane abbiamo trovato una buona base riguardo al gioco senza disco. Cercheremo di sorprendere i nostri avversari con rapidi cambiamenti di ritmo, e stiamo lavorando sul modo in cui possiamo crearci delle occasioni. Difensivamente, invece, posso dire che siamo molto ben strutturati».

Anche perché Marco Bayer sa di poter nuovamente contare sulla stella del reparto arretrato, quel Lian Bichsel con cui i rapporti sembravano essersi deteriorati nella passata stagione, un dissenso che pare ormai sistemato ma che l’aveva costretto a saltare la precedente edizione dei Mondiali. Questo dopo che il gigantesco diciottenne (196 centimetri per 98 chili), prima scelta all’ultimo Draft da parte dei Dallas Stars, aveva rifiutato ben due convocazioni per altrettanti campi d’allenamento in rossocrociato. «È stata una faccenda angosciante – spiega il solettese, reduce dalla sua seconda stagione nel massimo campionato svedese, al Leksand –. Abbiamo preso quella decisione e a quel punto non c’era più niente che io potessi fare, e ho dovuto accettare la situazione come si presentava. Ciò ha dato un’immagine distorta di me, ma devi saperlo affrontare, perché sai che i media parlano di te. Credo tuttavia di essere riuscito ad adattarmi: in fondo, in ogni cosa ci sono lati positivi e negativi».

Quanto alla Federazione, il direttore delle squadre nazionali Lars Weibel si dice «felice che nella scorsa estate siano state appianate le divergenze, e che Lian faccia nuovamente parte di questo gruppo».

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