Hockey

Una 'stella' con la testa sulle spalle

Nhl, il titolo di giocatore della settimana inorgoglisce Kevin Fiala: 'Ma il campionato è ancora lungo e rimango con i piedi per terra. Punto ai playoff con i Wild

11 marzo 2020
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Kevin Fiala viaggia sulla cresta dell'onda. Nel corso delle ultime otto partite del campionato Nhl, il sangallese ha firmato sette reti e altrettanti assist. Eletto "stella della settimana" a inizio mese, il 23.enne elvetico sta continuando a mantenere i Minnesota Wild in corsa per un posto nei playoff, quando al termine della regular season mancano appena 13 partite... «Non so perché tutto stia funzionando così bene. Si tratta di un buon momento per me, ma pure per tutta la squadra. Abbiamo iniziato la stagione con qualche difficoltà e a livello personale pure io ho faticato a carburare. A metà ottobre mi sono infortunato nel tentativo di bloccare un tiro (è rimasto fuori per quattro partite, ndr.). Un contrattempo che mi ha permesso di riposare a livello mentale, di guardare le partite dalla tribuna e di imparare. Una volta tornato sul ghiaccio, tutto ha iniziato a funzionare molto meglio, fin dalla prima partita. Ho preso le sfide una dopo l'altra, concentrandomi al 100% sull'impegno del momento. In seno alla squadra da gennaio tutto va per il meglio, bisogna soltanto proseguire in questa dinamica positiva».

Stando così le cose, quando si scende sul ghiaccio c'è una fiducia ben diversa... «È differente, questo è certo. Ogni qualvolta entro in pista sento di poter creare qualcosa a livello offensivo. Nel contempo siamo diventati più stabili nel gioco difensivo. In tutta la mia carriera non mi sono mai sentito bene come in questo periodo».

Dopo una buona stagione da rookie nel 2017-18 con la maglia dei Nashville Predators (23 reti e 25 assist), lo scorso anno Fiala aveva abbassato il rendimento, ma non ha mai avuto il timore che la regressione potesse continuare... «Ho imparato dai giocatori più vecchi di me e dalle star che vi sono troppe partite per lasciarsi influenzare da pensieri negativi. È lo sport più bello del mondo e giorno dopo giorno devi fare esattamente le stesse cose, sia nei momenti in cui tutto funziona, sia in quelli durante i quali gli ingranaggi si inceppano. Se durante un picco di forma non ti attacchi anche ai piccoli dettagli, il rendimento rischia di precipitare molto in fretta. Il livello di questa Lega è troppo elevato per prendere le cose alla leggera. Quest'anno il mio obiettivo è di rimanere forte a livello mentale».

Il momento eccezionale del sangallese è stato certificato dal titolo di giocatore delle settimana... «Per me ha voluto dire molto, la Nhl rimane la miglior lega al mondo. Il riconoscimento mi ha dato ulteriore slancio. È pur vero che si è trattato di un premio per il rendimento avuto in una settimana, il che non è poi molto se guardiamo a un'intera stagione. Mi ha reso fiero, ma il campionato prosegue».

Il meglio del suo hockey Fiala lo garantisce in fase offensiva, ma la Nhl chiede un impegno pure in fase difensiva... «Voglio diventare un giocatore completo, uno di quelli i grado di scendere in pista da difensori quando negli ultimi minuti di una partita occorre difendere un risultato positivo. Per questo motivo mi sto occupando molto del mio gioco difensivo. È chiaro che in questo ambito devo compiere ulteriori progressi, ma penso di aver dato il mio apporto anche quando il disco ce l'hanno gli avversari».

Il passaggio di Fiala da Nashville a Minnesota era stato fortemente voluto dal general manager Paul Fenton, poi licenziato a fine luglio... «Per me è stato uno shock, proprio lui che aveva creduto in me. È una delle persone che più mi hanno sostenuto nel corso della mia carriera. Il giorno della sua partenza per me è stato davvero un brutto giorno».

L'ingaggio dell'elvetico era stato accolto con parecchio scetticismo nel Minnesota. La partenza di Fenton ha costretto Fiala a dimostrare che l'ex manager aveva avuto l'occhio lungo... «Assolutamente sì. Nel corso dell'estate mi sono allenato moltissimo. Ero motivato dalla voglia di dimostrare a tutti e a me stesso che la stagione nella quale aveva totalizzato 48 punti non era stata una meteora e che quella seguente era semplicemente stata meno proficua».

La necessità di dimostrarsi all'altezza era pure dovuta al fatto che Fiala in passato non è mai stato un giocatore particolarmente accondiscendente, finendo per crearsi una fama di ragazzo difficile da gestire... «Atteggiamento che non ha certo aiutato lo sviluppo della mia carriera. Per fortuna avevo attorno a me persone che mi hanno aiutato e credo di poter dire di essere diventato un uomo migliore».

In Svizzera il campionato è fermo a causa dell'epidemia di coronavirus, della quale si inizia a parlare anche negli Stati Uniti... «Sono focalizzato sulla rincorsa a un biglietto per i playoff. È certamente triste per i tifosi elvetici o per quelli italiani relativamente al calcio. Spero che i Mondiali possano svolgersi in maniera regolare. Negli Stati Uniti la situazione non è altettanto grave, ma è un tema che sta assumendo sempre più importanza. La stagione dovrebbe chiudersi in maniera regolare a meno che il presidente Trump non abbia qualcosa in contrario...».

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